Meloni presenta la contromanovra di Fdi: no a reddito di cittadinanza e plastic tax

Non sarà una contromanovra. Bensì un’altra manovra. Ma soprattutto una manovra possibile. Questa mattina l’auditorium Europa di via della Costituzione a Bologna farà da cornice alla presentazione di quella che Giorgia Meloni definisce l’unica manovra economica possibile.

Un modo affatto originale di fare politica: prendere il lungo elenco di emendamenti (sono più di cinquecento), che il gruppo dei senatori di Fratelli d’Italia ha in serbo per la discussione della legge di Bilancio, e presentarlo ai cittadini e, in questo caso, ai futuri elettori del prossimo Consiglio regionale dell’Emilia Romagna.

«L’Italia che pensa in grande. Imprese, lavoro, infrastrutture. L’altra manovra possibile», questo il titolo della manifestazione. Si parte nella mattinata con gli interventi dei senatori che hanno contribuito a stendere gli emendamenti. Hanno già aderito all’iniziativa, tra gli altri, Adolfo Urso, Isabella Rauti, Andrea De Bertoldi e l’emiliano Alberto Balboni. Spiegheranno come vogliono difendere la famiglia e come si affronta con serietà e coraggio il problema del polo siderurgico tarantino. Si parlerà anche di flat tax, di difesa «concreta» del made in Italy e sopratutto si cercherà di mostrare l’«inutilità della sugar tax». Si insisterà, poi, sulla dannosità della plastic tax. Anzi, spiegano dal gruppo di Fratelli d’Italia del Senato, è proprio questo il motivo per cui l’iniziativa si tiene nel cuore dell’Emilia produttiva, la regione dove è più alta la concentrazione di aziende del settore imballaggi, quello sicuramente più penalizzato dalla corriva proposta di inserire in manovra questo balzello. Prima dell’intervento finale del segretario ci sarà tempo per ascoltare le testimonianze di tanti rappresentanti della società civile. Artigiani, commercianti, imprenditori. Gente comune, assicurano gli organizzatori, non nomi pubblici. «La finanziaria giallorossa rappresenta un rischio troppo grosso per le famiglie», spiega la stessa Meloni, che l’ultimo sondaggio Ipsos vede in crescita tra i leader (nella classifica di gradimento ha già superato Salvini portandosi al secondo posto dietro Conte). «In parlamento ci batteremo per contrastarla – aggiunge -. Così come continuiamo a combattere l’assurda idea del reddito di cittadinanza che non ha portato un solo posto di lavoro in più ma ha permesso a spacciatori, abusivi ed ex terroristi di vivere alle spalle nostre». E proprio su una più equa redistribuzione del peso fiscale che chiuderà il suo intervento la Meloni lanciando la proposta di una più cospicua web tax. «L’aliquota unica al 3% sui colossi del web è ridicola – dice -. Se si vogliono tassare adeguatamente i giganti di internet e combattere l’elusione fiscale, l’unica strada è imporre una tassazione proporzionata al volume d’affari, certificato dal numero di accessi sulle loro piattaforme».

Proprio a Bologna, intanto, si registra uno strappo all’interno di Fratelli d’Italia. Michele Facci, capogruppo in Consigliere regionale, si è dimesso ed è passato nel gruppo misto. Dietro la decisione, la contrarietà sul modo in cui si sta lavorando sulle liste per le regionali del 26 gennaio.

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