E a Lampedusa naufraga un barcone. Recuperati in 149, almeno 20 dispersi

Naufragio a solo un miglio dall’isola dei Conigli, davanti alle coste di Lampedusa. È l’ennesimo da quando le partenze si sono intensificate.

La maggior parte dei passeggeri del barchino che si è capovolto è stata tratta in salvo dalle forze italiane e condotta sull’isola per ricevere le cure necessarie, ma ci sarebbero dei dispersi e i soccorritori parlano di due corpi senza vita in acqua.

È stato un cittadino ad accorgersi della presenza di una piccola barca in difficoltà stracolma di gente. Non appena è stata allertata la Guardia costiera, sono partite 4 motovedette in soccorso del natante non lontano dall’isola siciliana ed è stato utilizzato anche un elicottero e un aereo della guardia costiera di Catania. Il barchino, lungo circa 10 metri, con a bordo circa 169 persone, era in seria difficoltà di galleggiamento probabilmente per le condizioni del mare proibitive e non si è fatto in tempo ad abbordarlo che si è capovolto. È stato un caos.

Tutti i migranti erano in acqua e gli uomini della guardia costiera hanno fatto il possibile per metterli tutti in salvo, ma qualcuno – almeno 20 persone – non ce l’ha fatta ed è scomparso tra le onde. I naufraghi sono stati trasportati a Lampedusa, dove alcuni denunciano l’assenza di qualche familiare. In particolare sono un libico e un eritreo a non trovare le mogli e a sperare che i soccorritori rimasti nell’area in cui è avvenuto il naufragio, tra l’isola dei Conigli e Cala Galeria, possano ritrovare le due donne sane e salve. In soccorso alla guardia costiera sono arrivati anche un pattugliatore e due motovedette delle Fiamme gialle e proseguono le ricerche di eventuali dispersi con l’ausilio anche di un areo di Frontex e della Marina militare. «Ennesimo naufragio a Lampedusa, il governo dei porti riaperti ha sulla coscienza ogni morto e disperso frutto delle nuove partenze», commenta l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Intanto, vicino alle coste orientali siciliane permangono le navi Open Arms di Sea Eye e Aita Mari dell’omonima Ong spagnola, che si tengono vicine all’isola per via delle cattive condizioni meteo marine, restando in attesa dell’assegnazione di un porto sicuro da parte dell’Italia. «Onde di oltre 4 metri previste in poche ore nel Mediterraneo scrive su Twitter Open Arms – Continuiamo senza un porto sicuro dove far sbarcare le 73 persone che sono a bordo e senza autorizzazione per ripararci dal temporale. Questa è l’Europa oggi». L’Italia ha già provveduto ad autorizzare la Ocean Viking ad approdare a Messina visto che oltre all’Italia anche la Germania, la Francia e Malta hanno congiuntamente richiesto alla Commissione europea l’attivazione della procedura di ricollocamento dei migranti a bordo della nave dove si trovano 215 migranti, recuperati in mare in diverse operazioni. La Sos Mediterranèe, che è sulla nave con Medici senza frontiere, si è però messa a disposizione per monitorare l’area del naufragio in cerca di dispersi.

il giornale.it

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