La Carfagna con Renzi ci andrà al voto anticipato. Ecco le quattro mosse per giocarsi la partita

Faranno il brindisi di Capodanno assieme, Renzi e la Carfagna. E da lì partirà la loro nuova avventura (politica). E da questo punto di vista la deputata azzurra (oggi) spera di giocare bene le sue carte. Resta fedele al mandato elettorale fino alla fine e poi si candida assieme al Matteo che gradisce di più. Non vuole passare per traditrice, anche se l’accusa non gliela risparmieranno.

Mara Carfagna risponderà che ha rinunciato a fare il governatore della Campania… E si accontenterà di trasformarsi nella candidata premier finta di Renzi. Il quale, alla fine della fiera, ci avrà fatto perdere quattro mesi dalla crisi di agosto e dal primo gennaio comincerà una danza nuova. Con il povero Zingaretti – ancora una volta – a subire l’iniziativa politica dell’ex segretario del partito.

Renzi e Carfagna contro i diavoli sovranisti

Matteo & Mara prometteranno a chi ci cascherà di essere il nuovo terzo polo alternativo a Salvini e alla sinistra (anche se nei panni di uno che ha fatto il segretario del Pd è davvero un po’ buffo). Ma dovranno fare i conti almeno con i Cinquestelle, che pure col voto anticipato uscirebbero ridimensionati dalle urne. L’unico obiettivo che avranno sarà il “dopo”. Impedendo a Zingaretti di strappare seggi nei collegi maggioritari, regaleranno la vittoria all’odiato fronte sovranista. “Mara vai avanti tu come candidato premier…”. Perché si andrà a votare. E loro vogliono capeggiare l’opposizione “europeista” ai diavolacci sovranisti.

Quattro le mosse a cui hanno lavorato Matteo & Mara. Il primo round si è disputato a casa Berlusconi, dove è andata la Carfagna. Con richieste impossibili da soddisfare, preparate a tavolino. Silvio le diceva “Farai il governatore alla Campania” e lei a sparare: “Voglio la vicepresidenza del partito con gli stessi poteri di Tajani e carta bianca bianca sul partito nella mia regione”. Berlusconi, con l’eleganza che lo caratterizza, l’ha messa alla porta. Non sembrava dispiaciuta.

Macroniani in salsa bianco, rosso e verde…

Ha poi tentato la mossa numero due. La Carfagna ha verificato se la sua trentina di “fedelissimi” parlamentari era pronta ad uscire da Forza Italia per il partito di Mara. Li ha contattati uno per uno, ma poi gli stessi si sono tutti affrettati – tranne due o tre – ad avvisare Licia Ronzulli: “Io resto con il partito”. Giocoforza, si è vista – e parliamo dei giorni scorsi – con Renzi. Il gioco si fa audace e la terza mossa – la prima col “nuovo corso” – sarà quella di giocarsi la partita come candidato premier (finto) assieme a Italia Viva. Per tentare di prendere voti da destra e sinistra, con non poche difficoltà. Macroniani in salsa italiana. Già è antipatico l’originale, figuriamoci le fotocopie in bianco, rosso e verde.

Quando? E’ la quarta mossa, quella che pareva impossibile. Renzi aveva innalzato la bandiera dell’Iva per fare il nuovo governo? A manovra approvata, staccare la spina sarà un gioco da ragazzi: “Impossibile andare avanti con questa maggioranza”. Anche se si vedrà di nuovo dettare l’agenda da Renzi, a Zingaretti non sembrerà vero e si andrà ad elezioni anticipate. Ciascuno si farà le liste come vorrà, senza avere di mezzo il taglio dei parlamentari non ancora in vigore, e tra macroniani e Pd si giocherà la partita del “dopo”, appunto.

Di Maio manco lo saluteranno.

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