Per i comfort sull’Air Force Renzi vennero spesi più di 5 milioni

Milioni di euro spesi per l’intrattenimento a bordo, tra video giochi e film. Sarebbero da capogiro le fatture che il Ministero della Difesa ha pagato per i confort a bordo dell’Air Force Renzi, l’aereo voluto dall’allora presidente del Consiglio, costato un capitale.

Panorama ha letto in anteprima un documento di Alitalia, oggi sul tavolo dell’autorità giudiziaria di Civitavecchia, che vuole vederci chiaro, in cui sono riportare le fatture del 2016, anno in cui diventò operativo il contratto di leasing con la Etihad. Tra le varie voci, che mostrano anche le uscite effettuate per gli interventi tecnici sull’Airbus 340-500, c’è anche quella che si riferisce agli Ife, cioè In flight entertainment (intrattenimenti a bordo).

Gli ospiti a bordo dell’Air Force Renzi, infatti, avrebbero potuto ascoltare musica, guardare film e addirittura gicare ai videogiochi. Ma, il costo di tutte queste attività si sarebbe rivelato esorbitante: ben 5,4 milioni di euro. Di questi, 5.500 euro sarebbero andati a Rai Cinema, mentre 480mila a Medusa, per l’acquisto delle pellicole italiane. I documentari, invece, sarebbero costati 30mila euro, pagati a Rai Trade. Per i videogiochi, invece, si parla di 360mila dollari (c’è un cambio valuta). Ma se i film non avessero soddisfatto l’ospite, questi poteva ripiegare sulla musica.

Oltre all’intrattenimento, il documento Excel svela anche i costi di manutenzione e pulizia: 381mila euro per la “manutenzione leggera” e la pulizia esterna della fusoliera e 300 euro per il riordino (una volta) della cabina di pilotaggio. Ci sono poi barie attrezzature e il cambio di motore, i cui costi ammontano a 580mila euro, l’addestramento, per il quale sono stati spesi 500mila dollari e il controllo del manuale per intervenire in caso di problemi (393mila euro). In totale, 1,7 milioni di dollari sono stati spesi per la manutenzione del velivolo.

L’Air Force Renzi, usato solamente 88 volte, era stato preso a noleggio da Etihad dall’allora governo Renzi per 168 milioni di euro. Peccato, però, che la società degli Emirati Arabi, l’avesse acquistato per 6,4 milioni. Il governo italiano, ha pagato quindi il velivolo 26 volte più del suo valore.

Poi, nel 2017, Matteo Renzi viene sconfitto e perde la poltrona di premier. A lui succede Paolo Gentiloni, che non userà mai l’aereo comprato dal suo predecessore. Intanto, come ricorda la Verità, la procura di Civitavecchia inizia a scavare nei conti di Alitalia, per vederci chiaro sulla bancarotta della compagnia. In quest’occasione emerge uno strano triangolo tra Alitalia, Etihad e il governo italiano.

Infine, nel 2018, il governo gialloverde decide di recedere dal contratto con la compagnia araba, che nel frattempo aveva continuato ad essere in vigore, nonostante il velivolo fosse rimasto fermo nell’angar.

il giornale.it

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