Lancia la moglie dalla finestra: vittima salvata dal tendone

Orrore a Ostia Levante. Al culmine di un litigio, l’ennesimo a quanto pare, un uomo di 44 anni ha tentato di uccidere la moglie scaraventandola dalla finestra situata dal terzo piano della palazzina nella quale risiedono.

Il destino, però, è intervenuto in soccorso della donna. Quest’ultima, infatti, è caduta sì nel vuoto ma un tendone di un locale ha attutito l’impatto con il suolo, evitandole conseguenze devastanti ed irreparabili.

Il gravissimo episodio di violenza familiare è accaduto lo scorso lunedì quando tra le mura domestiche è scoppiata una violenta lite tra i coniugi. A scatenare la furia del 44enne S.F. sarebbe stata, come per le altre discussioni, la gelosia. La donna prova a calmare come può il consorte ma tutto è inutile.

La tensione si fa sempre più alta e, infine, culmina nella follia. Il marito si scaglia fisicamente contro la vittima, la prende di forza e la trascina vicino alla finestra e la spinge di sotto. Il dramma è compiuto. La signora vola per quasi 10 metri.

Per fortuna, prima di impattare al suolo, la donna cade su un tendone prima di impattare con il marciapiede. Una casualità che le salva la vita. Subito viene lanciato all’allarme. Sul posto, così, interviene una ambulanza Ares del 118. I sanitari, constatata la situazione, hanno trasportato la paziente in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Grassi.

La vittima, di 48 anni, ha riportato la frattura delle ossa nasali, diverse contusioni e la probabile rottura della milza che la costringerà a sottoporsi ad un intervento chirurgico. Nel frattempo, sul luogo della violenza erano giunti i poliziotti del commissariato di Ostia, chiamati dalla vicina di casa della coppia terrorizzata dal vedere la donna a terra nel giardinetto antistante con il volto tumefatto.

Gli agenti, intervenuti in pochi minuti, hanno rintracciato il 44enne che era sceso in cortile, forse per capire le conseguenze del suo folle e violento gesto. L’aggressore è stato condotto in commissariato. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato condotto nel carcere di Regina Coeli a Roma in attesa della convalida da parte del gip. Per lui l’accusa, formulata dal pubblico ministero Alberto Galanti, è di tentato omicidio.

Nel corso delle indagini è inoltre emerso che la stessa vittima, lo scorso 2 novembre, si era già recata al pronto soccorso per farsi medicare una serie di contusioni. Ematomi e lesioni che, forse, sono state causate da altre violenze subite in casa.

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