Modena, richiedenti asilo vogliono denaro e sequestrano educatrice: denunciati

Un nuovo caso di violenza si è verificato in uno dei numerosi centri d’accoglienza per migranti sparsi su tutto il territorio italiano.

Si tratta questa volta di un Cas di Soliera, in provincia di Modena, che è stato teatro di uno spiacevole e grave episodio. Cinque richiedenti asilo di origine africana, ospiti della cooperativa Leone Rosso, che gestisce il centro d’accoglienza, hanno infatti importunato un’educatrice della struttura.

I cinque immigrati, quattro di nazionalità nigeriana e un gambiano, pretendevano con una certa insistenza dei soldi dall’educatrice, che svolge il compito di referente per tutte le attività quotidiane dei migranti nel Cas di Modena. I cinque giovani africani avevano infatti svolto un’attività, per quale volevano essere ricompensati con del denaro. Dopo il rifiuto della donna, i migranti l’hanno rinchiusa in una delle stanze del centro e hanno trattenuto lì l’operatrice contro la sua volontà.

Fortunamente, dopo circa un’ora di sequestro la situazione si è risolta e la donna è stata liberata, senza subire violenze. Sul posto sono intervenuti prontamente i carabinieri di Modena, che hanno identificato i cinque richiedenti asilo, denunciati a piede libero per il reato di violenza privata in concorso.

L’episodio accaduto nel centro d’accoglienza di Modena è solo l’ultimo di una lunga serie, e molto spesso, come in questo caso, ad andarci di mezzo sono proprio gli operatori che lavorano in queste cooperative, che si trovano ad affrontare situazioni pericolose e problematiche. Alcuni mesi fa, per esempio, si era verificato un caso simile a Forlì, dove a causa di un ritardo del pocket money, gli immigrati di un centro di accoglienza hanno rinchiuso un’educatrice in uno stanzino.

il giornale.it

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