L’invito di Vauro a Brasile: “Incontriamoci a cena”

Vauro Senesi scrive a Brasile per cercare di incontrarsi a cena senza telecamere e tentare di chiarire le proprie posizioni. Dopo il faccia a faccia di pochi giorni fa in onda su Dritto e rovescio negli studi di Rete4, il vignettista sul proprio profilo Instagram ha reso pubblica una lettera indirizzata a Massimiliano Minnocci: “Non ti chiamo Brasile ma Massimiliano che è il tuo nome. Ti scrivo perché ci siamo trovati muso a muso con rabbia e con furore. Svastiche, effigi di Mussolini…

tutto quello che ti sei tatuato sul corpo rappresenta per me (e non solo per me) orrore, schifo, disprezzo”. L’incontro è avvenuto “con tanta rabbia” ma Vauro ha aggiunto: “Ti ho guardato negli occhi e oltre l’odio ho visto solitudine, rancore, disperazione e fragilità, sì proprio fragilità”.

L’invito

Il vignettista poi ha aggiunto: “Ho pensato a quanto sia comodo per loro che ci siano persone come te, per nasconderci dietro il loro cinismo, per scaricarle quando è opportuno e gridare al ‘pazzo fanatico’ e coprire così le loro responsabilità”. Lo ha definito “un ‘nemico’ ma un nemico facile ‘grosso, brutto e cattivo’. Sei lo spauracchio dei mostri veri, quelli che ti usano”. Dopo il lungo preambolo è arrivato il vero e proprio invito: “Allora ti dico vediamoci. Potrai spaccarmi la faccia, la tua stazza te lo permette. O potremo parlare cenando assieme, così poi puzzeremo di vino tutti e due”. Ma deve esserci una condizione ben precisa: “Ma il nostro incontro, se vorrai, sarà privato, senza telecamere né conduttori, io e te. Non è una sfida, è un invito”.

Poco dopo è arrivata la risposta da parte di Brasile, che ha accettato l’invito rispondendo sui suoi profili social: “Ok, accetto. Dimmi dove e quando”.

il giornale.it

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