Pd senza vergogna: «Bibbiano? È solo un “raffreddore”». Il centrodestra: «Allucinante»

Bibbiano? Solo un piccolo «raffreddore». Parola di Giuliano Limonta, nome che non dice nulla ai più ma è quello del presidente della commissione tecnica regionale sui minori voluta dal governatore dell’Emilia, Bonaccini, dopo i gravissimi fatti emersi dalle pratiche degli affidi dei minori in Val d’Enza. Bibbiano, insomma, è stato uno scherzo. Uno scherzo l’inchiesta della magistratura sull’impennata del numero degli affidi dei bambini a famiglie scelte dagli assistenti sociali, preferibilmente omosessuali. Così come gli arresti del sindaco di Bibbiano e dei funzionari comunali. A cominciare da quello di Federica Anghinolfi. Secondo i pm, era lei il perno del giro di bambini strappati alle famiglie per essere affidate a coppie amiche.

La commissione Limonta: «In Emilia il sistema degli affidi è sano»
La Anghinolfi, lesbica dichiarata, preferiva quelle arcobaleno. Un paio di bambini li ha dati pure a sue ex-compagne. Un ruolo, importante, il suo. Coordinava i servizi sociali dell’intera Val d’Enza, di cui Bibbiano era il comune capofila. Ma è tutto uno scherzo, secondo Limonta. E, ovviamente, secondo la commissione da lui presieduta. Certo, non era possibile immaginare un finale diverso a tre mesi dalle elezioni regionali in Emilia Romagna. Così come era impossibile che Limonte parlasse di «cancro» piuttosto che di «raffreddore» senza evocare il «mai con quelli di Bibbiano» scandito a reti unificate da Di Maio al tempo dei suoi furori anti-Pd. E allora vada per il «raffreddore». Quanto al resto, assicura Limonta, il sistema emiliano degli affidi è senza macchia e fila che una meraviglia.

Anche per il M5S è un «raffreddore»?
Il centrodestra, ovviamente, la storiella del «raffreddore» non la beve e annuncia battaglia. «È un’espressione allucinante», attacca il leghista Gabriele Delmonte della Lega. Il capogruppo di FdI in regione Michele Facci punta il dito invece sulla povertà della relazione Limonta: «Avremmo dovuto avere più dati per dire che il corpo è sano. Sul tema degli affidi, non abbiamo nemmeno i dati sulle tipologie di collocamento e sui rientri dei minori in famiglia». Nicchiano i grillini, stretti come sono tra le roboanti dichiarazioni del passato contro il «sistema Bibbiano» e la loro attuale condizione di alleati del Pd. E così il capogruppo Andrea Bertani si rifugia dove può. Trova la tana nello squilibrio tra i poteri dei servizi sociali e l’«insufficiente» dotazione professionale. Il «raffreddore», appunto.

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