Reddito cittadinanza, si cerca lavoro in nero per mantenere sussidio

Clamoroso effetto, in questo caso in negativo, del reddito di cittadinanza.

Stando al racconto di alcuni albergatori di Rimini, infatti, sarebbero in molti gli aspiranti lavoratori stagionali a chiedere di non essere regolarmente assunti per mantenere il sussidio ideato dai 5 Stelle.

A fornire la propria testimonianza è un quanto mai contrariato albergatore di Viserba, Gabriele Bernardi, che sul “Resto del Carlino” riporta la propria esperienza. Con l’avvicinarsi della stagione estiva, sono in molti a chiedergli di poter lavorare nella sua attività. “Ormai le persone che cercano lavoro stagionale hanno iniziato a inviare curricula e contattarci sui social, ma anche come tutti gli anni a partire dal mese di marzo a presentarsi di persona negli hotel. Quest’ultima in effetti spesso è la modalità più efficace. La scorsa settimana due ragazzi, sui venticinque anni, provenienti dal meridione, mi hanno chiesto lavoro per l’estate ma hanno subito precisato che sarebbero stati disposti a fare la stagione soltanto a condizione di non risultare assunti. ‘Dobbiamo conservare il reddito di cittadinanza, abbiamo fatto domanda e siamo a posto con tutti i requisiti previsti dalla normativa’, mi hanno spiegato”.

Una richiesta che ha naturalmente lasciato basito l’albergatore. “Il bello è che i due erano convinti che la cosa sarebbe stata assolutamente gradita anche da parte mia. Al contrario, ho spiegato loro che certe cose appartengono a retaggi passati, e in caso emergano quel tipo di situazioni dai numerosi controlli che vengono effettuati nelle attività turistiche, alberghi e non solo, le sanzioni sono assolutamente pesanti, con conseguenze gravi sul titolare dell’attività stessa. I due sono rimasti sorpresi e mi hanno salutato, dicendo che avrebbero provato a chiedere in altre attività”.

A quanto pare Bernardi non è stato l’unico a sentirsi rivolgere una simile pretesa. Stando a quanto riferito dalla presidente dell’Associazione albergatori Patrizia Rinaldis, il fenomeno si sta diffondendo anche se, per il momento, resta fortunatamente contenuto.“Qualche caso di persone che abbiano chiesto di lavorare in nero negli alberghi, cioè senza essere registrati come assunti, per mantenere i benefici del reddito di cittadinanza varato dal governo mi è stato segnalato. Ovviamente la risposta che hanno dato i nostri associati è stato un categorico no”.

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