Vieni in Italia non rispetti le regole ed evadi le tasse? I giudici ti premiano con il permesso di soggiorno

La comunita’ ghanese di Castel Volturno (Caserta), nel luogo dove e’ stata uccisa una bimba di sette anni la cui scomparsa era stata denunciata dalla mamma. Il corpo della piccola e’ stato ritrovato in un canale dei Regi Lagni, nel comune di Castel Volturno (Caserta), nei pressi del ristorante Scalzone. A lanciarla nel canale sarebbe stato un cittadino ghanese. ANSA/CESARE ABBATE

Da Il Secolo D’Italia – Ancora una sentenza che definire paradossale è dire poco. I giudici del Tar del Veneto erano state chiamate a giudicare i casi di evasione fiscale di cui si sono resi protagonisti  due nigeriani, a cui la questura di Padova aveva negato il titolo di lungo-soggiornanti, appunto,  a causa dei debiti maturati con il Fisco. Ma la sentenza ha ribaltato tutto.

Paradossi italiani

Essere evasori non è un problema, perché secondo i giudici evadere le tasse non può precludere la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno. La notizia che sta facendo molto discutere è riportata dal Gazzettino. Ancora una volta coniugare legge e buon senso non è stato possibile. E la cosa acuirà anziché smorzare le polemiche in tama di immigrazione e regole da rispettare. Secondo il Tar, infatti, «la mancata osservanza degli obblighi tributari e previdenziali non può essere una ragione neanche indiretta di diniego di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno». Insomma, i due nigeriani possono rimanere in Italia.

Evasori ed immigrati

La questura aveva precedentemente rifiutato loro il permeso di soggiorno , per un «mancato inserimento sociale», in quanto non avevano versato i contributi previdenziali. Le cifre si aggirano dai 2.900 euro in un caso ai 6.500 nell’altro. I due immigrati avevano chiesto la rateizzazione del debito e contestualmente il permesso di lungo-soggiornanti. La questura si era rifiutata, accordando solo in un caso il soggiorno per ragioni familiari (della durata di due anni).

«Il legislatore – si legge nella sentenza riportata dal Gazzettino – non ha previsto che l’evasione fiscale o contributiva sia di per sé ostativa al rilascio del titolo di soggiorno». Quindi, il nocciolo della sentenza è questo: «un’eventuale situazione di evasione in capo all’immigrato, regolarmente accertata, deve essere oggetto di provvedimenti tipici, adottati dai organi competenti dell’Amministrazione Finanziaria e dagli enti previdenziali, diretti a contrastare l’evasione mediante il recupero dell’imposta o del contributo».

Ma mai e poi mai può tradursi nel rifiuto di un permesso di soggiorno. Rimanere in Italia se sei immigrato ed evasore è possibile. Inutile riferire della rabbia che una sentenza di questo tenore sta provocando e provocherà. Soprattutto se si pensa ai tanti casi di diperazione che hanno falcidiato la vita  di imprenditori e contribuenti italiani impossibilitati nel breve periodo a fare fronte a cartelle esattoriali impossibili. Italia a rovescio.

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