Lo sgambetto di Trump alla Merkel. Cancelliera ridotta allo stremo. Ecco cosa sta per farle.

La recente decisione di General Motors di chiudere diversi stabilimenti nel Paese cambia gli equilibri.

Tanti i fattori allarmanti che hanno portato le produzioni nazionali a concentrarsi sulle nicchie inferiori di mercato.

Per risolvere questi problemi, Trump ha avviato un dialogo con quelli che considerati da sempre i grandi nemici della sua battaglia: i colossi tedeschi dell’automobile.

Il 4 dicembre scorso, alla Casa Bianca, Trump ha ricevuto Herbert Diess (Ceo Volkswagen), Dieter Zetsche (presidente Daimler) e Nicolas Peter (capo finanziario Bmw), che in precedenza avevano avuto modo di colloquiare con il Segretario al Commercio Wilbur Ross e con Robert Lighthizer, l’architetto dell’offensiva commerciale dell’amministrazione.

Come ha scritto Italia Oggi, per i motivi sopra citati “l’industria dell’automobile statunitense non è competitiva e, qualora ottenesse l’abolizione dei dazi, troverebbe domanda minima per i suoi prodotti nel mondo.

Per renderla competitiva (e fattore sia di lavoro qualificato sia di potenza) il centro strategico americanista, probabilmente, ha deciso di conquistare l’industria tedesca che è prima per qualità nel pianeta.

Dunque, Trump potrebbe potrebbe ripensarci ed impostare una linea di condotta capace di unire il “bastone” dei dazi contro Berlino alla “carota” dell’apertura alle sue majors.

Con questo piano, segnala Bloomberg, Trump punta a “ridurre il deficit commerciale da 30 miliardi di dollari nel settore dell’automobile con la Germania aumentando la produzione interna agli Stati Uniti”.

Che la Merkel debba tremare?

Fonte: Il Giornale

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