“Accogliamo noi i migranti”, “Basta ricatti”. Scoppia la lite Di Maio-Salvini

Il governo si spacca sui migranti. E questa volta lo scontro è frontale, anche se via social.

Da una parte Luigi Di Maio (con Conte) e dall’altra Matteo Salvini. Proprio mentre il ministro dell’Interno deve far fronte agli attacchi della sinistra contro il suo dl Sicurezza, il vicepremier grillino piazza una bomba che odora di terremoto per l’esecutivo. E che rischia di incrinare il rapporto tra M5S e Lega.

Al centro della lite ci sono i 49 migranti a bordo delle due navi Ong. Sea Watch e Sea Eya da giorni navigano in mare aperto senza avere un porto dove riparare. Malta ha permesso loro di entrare in acque territoriali, ma non ha autorizzato lo sbarco. E così alla fine Di Maio sembra aver accolto continui appelli di Ong, sinistra e dei vari Saviano ad aprire i porti italiani (anche se solo in parte).

“Per me nessun bambino con la sua mamma può continuare a stare in mare ostaggio dell’egoismo di tutti gli Stati europei – scrive Di Maio – Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all’Europa intera”.

Il ministro del Lavoro assicura che questo non significa “cedere al ricatto” di chi chiama in causa solo l’Italia per risolvere la questione delle due navi Ong. Ma la precisazione non sembra bastare a Salvini, che non intende fare in alcun modo passi indietro.

Pochi minuti dopo il post “di apertura” di Di Maio, infatti, arriva gelida la replica del ministro dell’Interno. “Una nave tedesca e una nave olandese, in acque maltesi. Ma ad accogliere dovrebbe essere ancora una volta l’Italia. La nostra Italia che ha già accolto quasi un milione di persone negli ultimi anni, la nostra Italia dove più di un milione di bambini vive in condizioni di povertà assoluta. Il traffico di esseri umani va fermato: chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, come già fanno in tanti, non con i barconi. Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti”. La linea del leader della Lega è chiara: “Meno partenze, meno morti”. Lui, insomma, “non cambia idea”.

il giornale.it

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