“La sinistra è in coma. E’ ora che qualcuno stacchi la spina”. Sentenza micidiale. Ecco chi parla.

La crisi della sinistra è ormai entrata nella fase di coma irreversibile, in attesa che qualcuno stacchi la spina. Solo l’ultima fragorosa scivolata dei socialdemocratici in Svezia ne è la prova evidente.

Proprio nel Nord Europa, la sinistra ha perso tre punti, mentre è cresciuta la destra euroscettica. Basta analizzare i dati delle ultime elezioni in alcuni paesi europei per pensare che alle prossime Europee il declino per le liste socialiste sarà inevitabile.

La previsione del politologo e germanista dell’Università di Torino, Gian Enrico Rusconi, lascia pochi dubbi: “Si potrebbe dire e c’è chi lo ha detto, che è finito il secolo della socialdemocrazia, e non tanto per colpa dei partiti ma per colpa del cambiamento delle classi, della società.

Che la socialdemocrazia è vittima di un cambiamento epocale. Certo è che oggi i partiti socialdemocratici sono visti come un partito dello status quo. Da qui la perdita dei consensi”.

Tra i mille errori della sinistra europea, secondo il prof. Rusconi c’è indubbiamente quello sull’integrazione. Sono stati gli immigrati alla fine ad affosare i socialdemocratici di tutta l’Europa:

“L’errore è stato di pensare che fosse facile creare l’integrazione, che bastasse dare un lavoro, lo stato sociale. E invece no, si scopre che pur vivendo con noi non diventano come noi, mantengono, legittimamente per carità, le loro identità.

Il fatto che una buona integrazione fosse possibile si sta rivelando un’illusione. Dieci anni fa non lo avremmo detto, pensavamo che l’integrazione fosse un obbiettivo ragionevole. Ci sbagliavamo. E l’avanzata dei populismi e dei partiti di destra ne è il risultato”.

Fonte: Libero

 

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