Ungheria Italia L’assist di Viktor Orban all’Italia Ungheria investe nel Porto di Trieste

Viktor Orban tende la mano all’Italia e fa con una mossa a sorpresa che gela il governo della Slovenia e apre invece nuove prospettive per quanto riguarda il Porto di Trieste. Il premier ungherese ha infatti annunciato di abbandonare il progetto per realizzare il raddoppio della ferrovia fra Capodistria e Divaccia, infrastruttura fondamentale per il porto sloveno, decidendo invece di puntare tutto sullo scalo italiano di Trieste.

Come riporta Il Piccolo, la notizia è stata data direttamente dallo stesso Orban durante la riunione con la diaspora magiara. E per Lubiana rappresenta un colpo basso difficile da digerire, dal momento che sugli investimenti ungherese aveva fatto affidamento per sviluppare un’infrastruttura che avrebbe dato ampio risalto al porto di Capodistria, aggiungendo quindi un ulteriore tassello per la crescita del proprio nome rispetto agli altri scali dell’Adriatico.

Ma così non è stato. E quei 300 milioni di euro di Budapest su cui Lubiana aveva fatto affidamento, adesso si sposteranno su altri lidi, quelli battenti bandiera italiana. L’Ungheria è interessata al Porto di Trieste. E, in attesa dell’arrivo dei cinesi, che sembrano interessati alla costruzione di un nuovo molto dello scalo come principale “ancora” italiana della Nuova Via della Seta nel Mediterraneo, intanto c’è l’investimento dell’Ungheria. Paese ovviamente molto meno importante della Cina, ma con cui Pechino ha profonde relazioni commerciali che ne fanno uno dei terminali del suo progetto di penetrazione in Europa orientale. E che, proprio per questo motivo, va tenuta in grande considerazione.

Per Trieste e per il governo italiano, la notizia è ovviamente di grande interesse. Il fatto che l’Ungheria voglia consolidare l’asse con lo scalo giuliano è innanzitutto importante da un punto di vista economico, visto che il porto italiano è già il terminal principale per i cargo ungheresi che vogliono prendere la via del mare. Sono 14 i treni che ogni settimana collegano l’Ungheria a Trieste. E la volontà del premier magiaro è quella di trasformare il porto nel perno principale dell’export marittimo ungherese, con concessioni anche a lungo termine.

Intanto, oggi il presidente del Porto di Trieste e vicepresidente dei porti europei Zeno D’Agostino sarà a Budapest. Una visita programma da tempo e che, almeno formalmente, nulla ha a che vedere con la trattativa fra Budapest e lo scalo giuliano. L’appuntamento nella capitale ungherese è per una conferenza di logistica a cui parteciperanno anche altre autorità portuali. Ma è del tutto evidente che nella cornice di questo meeting sarà possibile intavolare alcuni negoziati per rafforzare l’asse fra Italia e Ungheria.

Asse che, inutile dirlo, passa anche per la politica. Non è un mistero che Orban abbia legami solidi con una buona parte della maggioranza di governo e affinità con l’attuale presidenza del Friuli-Venezia Giulia. I buoni rapporti fra la Lega e il governo ungherese possono essere un’ottima base politica su cui poi costruire legami economici e commerciali che aiuterebbero non solo l’industria magiara ma ance, e soprattutto, il porto di Trieste.

Uno scalo che ha una posizione strategica fondamentale e che necessita di investimenti dal momento che può rappresentare il vero volano di sviluppo della regione e di tutto il Nord Adriatico. Proprio per questo motivo, negli scorsi giorni, D’Agostino è stato anche in Baviera, dove ha illustrato agli industriali e ai tecnici del Land tedesco l’importanza del porto triestino per gli scambi commerciali fra il Sud della Germania e il resto del mondo.

gliogghidellaguerra

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