Ora l’Italia è leader. Blinda anche la Libia su terrorismo, migranti e petrolio. Conte: un successo!

Per il governo il vertice sulla Libia è stato un successo. I temi chiave del vertice sono stati essenzialmente due: stabilizzazione e sicurezza.

Ed è proprio sulla sicurezza che l’Italia punta. Ecco cosa ha detto il premier Conte: “In merito alla dimensione della sicurezza, riteniamo fondamentale cogliere questa occasione per sostenere il cessate il fuoco a Tripoli e facilitare le discussioni per l’attuazione dei nuovi assetti di sicurezza che abbiano come obiettivo il superamento del sistema basato sui gruppi armati.

In questa sede la Comunità internazionale potrà anche esprimere un sostegno concreto alla creazione e al dispiegamento di forze di sicurezza regolari”.

E ha aggiunto: “So che sono emerse specifiche richiesta di assistenza nel corso delle riunioni tecniche di ieri. Sotto questo punto di vista, l’Italia è pronta a fare la sua parte,
anche sul piano del training e mi compiaccio della disponibilità dimostrata dagli altri partner internazionali.

Abbiamo accolto con favore la recente approvazione del Piano di sicurezza della Capitale, elaborato dal Comitato per i Security Arrangements, da parte del Presidente Serraj ora l’obiettivo da perseguire è quello di procedere speditamente con la sua attuazione”.

Mentre per quanto riguarda la stabilizzazione del Paese Conte dichiara: “La Conferenza rappresenta una preziosa opportunità per la Comunità internazionale, per dimostrare coesione e sostegno al lavoro delle Nazioni Unite e del Rappresentante Speciale del Segretario Generale, Ghassan Salamé. Le Nazioni Unite devono restare la stella polare del processo di stabilizzazione della Libia“.

Il fatto che Roma sia riuscita a mettere nuovamente un piede in Libia rappresenta certamente un grande passo in avanti. Certo, la strada è lunga, soprattutto se si pensa che Francia e Germania non stanno a guardare. E muovono già i primi passi per tendere una trappola all’Italia.

Ma qui in Italia le cose sono cambiate e di certo non staremo a guardare. Vero?

Fonte: Il Giornale

 

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