M5s, agguato interno a Luigi Di Maio. Il capitano De Falco: “O fa come dico io o trarrò delle conclusioni”

I ribelli del Movimento 5 Stelle da settimane hanno alzato la testa e ora si arriva anche alle minacce dirette al leader Luigi Di Maio. Il nodo del contendere, oggi, è il decreto sicurezza, che segue però la legittima difesa, il grosso pasticcio sul condono e i malumori per la linea dura sugli immigrati. Troppe concessioni alla Lega, troppi maldipancia messi a tacere per realpolitik. E ora esplode tutto.

Il Corriere della Sera parla di un Gregorio De Falco pronto al gesto estremo. Il senatore grillino, che prima di entrare nei Palazzi era diventato famoso come comandante integerrimo (quello del “Salga a bordo, cazzo” gridato al capitano Schettino la notte del naufragio della Costa Concordia), non ha intenzione di ritirare gli emendamenti presentati al decreto sicurezza, e come lui le colleghe Paola Nugnes ed Elena Fattori. In tutto sono 81 proposte di modifica alla legge-bandiera di Matteo Salvini, una provocazione bella e buona. “Sono e resto un ufficiale della Marina italiana che ha giurato sulla Costituzione, e non intendo venire meno a questo giuramento. Non solo: ho anche intenzione di seguire, fino in fondo, i suggerimenti che, in tema di sicurezza, ci arrivano dal Presidente Mattarella“, spiega  De Falco al Corsera. E quindi “quel decreto, senza i miei emendamenti, non lo voto”. Si parla di accordi già sottoscritti tra Di Maio e Salvini: “Io non ne so niente. So solo che, poiché i miei emendamenti sono migliorativi e rispettosi della Carta Costituzionale, non c’è alcuna ragione perché io debba ritirarli”. Se però i 5 Stelle resteranno fedeli all’accordo politico con la Lega, blindando il testo, “allora io prenderò le mie decisioni. Al di sotto di un certo livello, per etica, morale e senso dell’onore, io non scendo”. Le indiscrezioni riferiscono di un Di Maio imbarazzato: “Dai, comandante la tua rigidità ci mette in difficoltà”. Risposta raggelante: “Luigi, anche voi state mettendo in difficoltà me”.

 

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