Landini: ‘Di Maio ci ha sostenuti: accordo Ilva miglior risultato possibile. Con Calenda erano previsti licenziamenti’

Con l’accordo sull’Ilva stretto dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio “siamo di fronte a un fatto nuovo: non solo si garantisce l’occupazione, perché non ci sono licenziamenti e si mantengono sia i diritti salariali, sia l’art. 18. Ma l’accordo prevede anche più di 4 miliardi di investimenti”.

Così il segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a L’Aria che Tira su La7.

“L’accordo sindacale – ha aggiunto – non ha tentato di tutelare l’occupazione, mantenendo le cose come sono. Il nostro impegno è che vengano fatti investimenti perché quella fabbrica non sia più un inferno, né per chi ci lavora, né per chi ci vive vicino”.

“Innanzitutto, – ha spiegato – il buon lavoro è stato fatto dalle lavoratrici e dai sindacati, che da sei anni gestiscono una situazione di questa natura. E hanno impedito che passasse una logica di riduzione dei diritti e dei salari”.

“Do atto al ministro Di Maio che ha fatto il ministro, – ha proseguito – lasciando fare al sindacato la sua parte. E, anche nei momenti critici nella notte, ha dato un contributo per fare in modo che le soluzioni fossero trovate. Quindi, ha sostenuto le nostre posizioni per far cambiare idea all’azienda. Vorrei far notare che quell’accordo Di Maio non l’ha firmato. Quell’accordo è stato firmato dal sindacato, da Arcelor Mittal e dai commissari”.

“Mittal – ha spiegato – era partita che assumeva solo 10mila lavoratori e non voleva prendersi nessun impegno rispetto a quelli che sarebbero stati ancora lì nel 2023, quindi ci sarebbero stati dei licenziamenti. Noi abbiamo detto che un accordo così non lo firmavamo. Non voleva dare l’articolo 18. E anche sugli investimenti ambientali non c’era una serie di vincoli, che successivamente sono stati invece ottenuti”.

Quanto all’accordo che avrebbe voluto l’ex ministro Calenda, Landini ha detto che non è stato fatto “non per una ragione politica, ma perché alla fine erano previsti licenziamenti”.

 

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