Migranti, Salvini sfida l’Onu: “Taglieremo i finanziamenti”

Lo scontro tra l’Onu e Matteo Salvini potrebbe essere solo all’inizio. E così il leader della Lega potrebbe seguire Trump sulla strada dei tagli ai contributi alle Nazioni Unite, organismo che per il ministro non ha diritto di “venire a dare lezioni agli italiani”.

Oggi nell’eterna bagarre sui migranti è scesa in campo l’Alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet. E lo ha fatto con decisione per quella che il governo italiano già considera una invasione di campo. “Abbiamo intenzione di inviare personale in Italia per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e rom”, ha detto l’ex presidente cileno nel suo primo discorso al Consiglio di Ginevra. Ed immediata è scattata la reazione del ministro dell’Interno.

“Se uno ignora, fa migliore figura a stare zitto – ha detto Salvini ai cronisti – Non c’è nessun allarme razzismo o persecuzione in Italia”. A dirlo non è solo l’inquilino del Viminale, ma i freddi dati: “I numeri – ha spiegato il ministro – smentiscono tutto questo, per fortuna”. Già, perché i reati in Italia sono in riduzione, sia quelli contro gli italiani che quelli contro i migranti. E quando alcuni mesi fa tutti parlarono di allarme razzismo o fascismo poi le indagini delle autorità smentirono buona parte degli allarmismi. A partire dal lancio delle uova contro l’atleta di colore.

Salvini dunque non intente accettare “lezioni” da nessuno perché l’Italia “ha accolto 700mila immigrati, molti dei quali clandestini, e non ha mai ricevuto collaborazione dagli altri paesi europei”. E reprimende non ne accetta neppure dall’Onu, una “organizzazione che costa miliardi di euro, a cui l’Italia dà più di 100 milioni all’anno di contributi”.

Lo scontro, per ora solo verbale, potrebbe evolvere in qualcos’altro. E così come dopo il caso Diciotti il governo si disse pronto a tagliare i contributi all’Ue o a non approvare il bilancio comunitario, così ora Salvini propone di riconsiderare i versamenti al conto delle Nazioni Unite. “Ragioneremo con gli alleati sull’utilità di continuare a dare questi 100 milioni per finanziare sprechi, mangerie, ruberie per un organismo che vorrebbe venire a dare lezioni agli italiani – ha detto il ministro – Poi ha Paesi che praticano torture e pena di morte. Invece di mandare gli ispettori dell’Onu in Italia, avrei mezzo mondo in cui mandarli. L’emergenza razzismo vadano a cercarla altrove e non in Italia”.

L’idea peraltro arriva da lontano. Nel 2015, in una intervista contenuta nel libro Il Metodo Salvini, a Domenico Ferrara e Francesco Maria Del Vigo il leghista disse: “Invece di spenderli qua, i soldi, li spendi là, mettendo alle spalle questi organismi inutili come l’Onu, che non capisco a cosa serva; io toglierei anche la sottoscrizione dell’Italia a questi organismi internazionali, l’Onu è l’ente inutile per eccellenza, costa 16 miliardi, non so quale sia la quota dell’Italia, ma io inizierei a smettere di pagarla”.

IL GIORNALE.IT

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