Matteo Salvini bombarda i magistrati: “Robe che solo in Turchia. Rassegnatevi, tanto vinco io”

Dopo la sentenza con cui il tribunale del Riesame di Genova conferma il sequestro di beni fino a 49 milioni di euro alla Lega, dopo gli sfoghi social e in favor di telecamera, Matteo Salvini ri-passa all’attacco in un’intervista a La Stampa, dove premette: “Direi che sono sia tranquillo che incazz***. Tranquillo perché so che siamo nel giusto, che stiamo lavorando bene e che la gente è con noi. Incazz*** perché è chiaro che cercano di metterci i bastoni tra le ruote”. E ancora: “È evidente che qualcuno non si rassegna al fatto che Salvini sia al governo”. Chi, i giudici? “Evidentemente – riprende il vicepremier -. Quello che sta subendo la Lega è un processo politico senza precedenti. Anzi, sì, uno c’è – picchia durissimo -: è successo qualcosa del genere in Turchia, quando a un partito fu sequestrato tutto il patrimonio prima ancora della condanna e poi la stessa magistratura fu costretta a restituirglielo”.

Dunque, il leghista sottolinea: “Ricordo che c’è un garante della Costituzione che deve far rispettare i diritti politici di 60 milioni di italiani”. Si tratta di un appello a Sergio Mattarella? “No, perché in realtà non chiedo niente a nessuno. Sono sereno. Mi piacerebbe soltanto che la magistratura di Genova, invece di corriere dietro a soldi che non ci sono e a conti correnti italiani o esteri che pure non esistono, lavorasse più rapidamente, per esempio, sulla strage del Ponte Morandi“. Dunque chiedono a Salvini se il sequestro di fondi accelererà il cambio di nome della Lega e il leader, questa volta, si mostra possibilista: “Se lo faremo, lo faremo per una scelta politica e sicuramente non sulla base di una sentenza, men che meno di un’inchiesta. E in ogni caso, se decideremo di cambiare nome lo faremo nei prossimi mesi, non domattina”.

 

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