Il M5S chiede le dimissioni di Pittellla: ‘Arrestato ai domiciliari, tiene in ostaggio la Basilicata’

“La Basilicata è ostaggio di Marcello Pittella. Il presidente regionale, del Pd, è agli arresti domiciliari da settimane perché accusato di concorso in falso e abuso d’ufficio per raccomandazioni nelle nomine e manipolazione di concorsi nella sanità lucana”.

Antonio Mattia, candidato presidente del M5S in Basilicata, in un post sul Blog delle Stelle che nel titolo include l’hashtag #PittellaDimettiti e chiede di tornare subito al voto.

“Da oltre due mesi” aggiunge Mattia “la situazione è diventata così grave e scandalosa che non ha esempi nella storia della politica italiana”.

“Siamo all’assurdo:” continua il candidato governatore lucano “un presidente di Regione arrestato per accuse così gravi e sospeso dalla carica, tiene bloccata un’intera Regione. Intanto, un Consiglio regionale sostanzialmente delegittimato, non solo non si dimette in blocco, dando così la possibilità di tornare subito al voto, ma fa melina, e prende tempo con la scusa di attendere gli sviluppi giudiziari”.

“E così” spiega “la Basilicata non ha ancora una data per le elezioni e si ritrova una legge elettorale modificata a pochi mesi dalla fine del mandato (con quale autorità?) per consentire al PD e a Pittella di mantenere la situazione di stand-by e avvantaggiarsi in vista delle elezioni (in pieno stile Rosatellum)”.

“Pittella invece” prosegue “si sarebbe dovuto dimettere immediatamente, per consentire ai lucani di avere un governo operativo, ma non lo fa per mero calcolo e ragioni di potere personale. In questo modo, le elezioni regionali si sarebbero potute svolgere già a ottobre, senza rischiare, come qualcuno spera, che si tengano a gennaio quando il diritto di poter votare potrebbe essere condizionato dal ghiaccio e dalla neve dell’inverno”.

“I lucani si ritrovano una giunta regionale ferma e inefficiente da mesi presieduta da un vice presidente tecnico che non è stato eletto dai cittadini. Pittella dimettiti oggi stesso! Questa battaglia non finisce qua,” conclude Mattia.

 

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