Dalla famiglia ai gay: i temi etici ultimo muro fra grillini e leghisti

E se i temi etici diventassero l’ultima frontiera delle tensioni neanche troppo sotterranee che si stanno registrando in queste settimane tra M5s e Lega? È vero, si tratta di questioni che non sono citate nell’ormai mitologico «contratto di governo», diventato in questi mesi una sorta di salvacondotto universale da sbattere sul tavolo appena si presenta la minima divergenza di vedute tra Cinque stelle e Carroccio.

Ma se mai si aprisse un confronto sulle tematiche legate alle scelte della vita e ai diritti della persona è praticamente certo che Luigi Di Maio e Matteo Salvini finirebbero per darsele di santa ragione.

La conferma l’abbiamo avuta nei mesi scorsi, quando il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana – leghista, nonché vicinissimo a Salvini con cui ha condiviso gli ultimi dieci anni al Parlamento europeo – ha detto la sua su aborto e famiglie arcobaleno. Posizioni per nulla condivise dal M5s, tanto che il leader della Lega ha dovuto prendere pubblicamente le distanze evocando l’immancabile contratto. Al di là dei temi più economici – nazionalizzazioni, grandi opere, Ilva, flat tax o reddito di cittadinanza – è sul fronte etico, dunque, che potrebbe accendersi la miccia di uno scontro frontale. Pur non essendo nel mitico contratto di governo, infatti, sia M5s che Lega non hanno esitato a presentare diverse proposte di legge su queste materie, alcune delle quali sono state assegnate alle Commissioni competenti di Camera e Senato a luglio, prima della pausa estiva.

Sull’aborto, per esempio. Con la pdl a firma del grillino Filippo Gallinella che allarga di fatto le maglie della 194. Un testo che se e quando sarà discusso alla Camera non potrà che far andare su tutte le furie deputati ed elettori del Carroccio, soprattutto il mondo teocon ha cui ha strizzato l’occhio Salvini agitando il Vangelo durante il comizio in piazza Duomo lo scorso febbraio. Per non parlare del ministro Fontana che in più occasioni ha ribadito di essere favorevole ad una «restringimento del diritto» all’aborto. Non è un caso che poco più di un mese fa sia stata assegnata alla commissione Affari sociali della Camera una proposta di legge quadro sulla famiglia e «per la tutela della vita nascente». Prima firmataria la leghista Barbara Saltamartini, cofirmatari diversi big del Carroccio (da Giancarlo Giorgetti a Nicola Molteni). Un testo di legge che ha tra i suoi assunti base che la famiglia riconosciuta – e che può accedere ad aiuti e benefici fiscali – è quella fondata sul matrimonio, tra cittadini italiani o europei. Escludendo, dunque, le coppie di fatto e, ovviamente, le cosiddette famiglie arcobaleno. Insomma, un altro fronte di scontro con il M5s, in particolare con l’ala sinistra che fa capo a Roberto Fico e, in parte, Alessandro Di Battista. Su temi, peraltro, che scaldano l’elettorato, dell’uno e dell’altro fronte. E per accendere lo scontro è sufficiente una scintilla.

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