Macron contro Salvini e il governo: ‘Per i demagoghi un ponte crolla ed è colpa dellʼUe’

“Un ponte crolla è colpa dell’Europa. Siete preoccupati dalle migrazioni che arrivano dall’Africa? È colpa dell’Europa“.

Così Emmanuel Macron contro Matteo Salvini e il governo italiano, senza fare alcun nome, dopo aver incontrato il premier finlandese a Helsinki.

Il presidente della Repubblica francese ha detto che coloro i quali fanno fa affermazioni di questo tipo “non sono populisti ma demagoghi nazionalisti” che “dimenticano quello che l’Europa ci ha dato”.

Le dichiarazioni di Macron sono da intendere come replica a Matteo Salvini, che aveva intrecciato il crollo del Ponte Morandi con i vincoli europei.

Macron ha anche detto che in Europa bisogna “creare una nuova tappa, altrimenti il rischio è uno smantellamento dell’Ue di fronte ai rischi geopolitici e alle proprie divisioni” e ha aggiunto che è necessario non cedere “alla volontà di chi vuole prendere l’Ue in ostaggio, alla demagogia di chi dice che tutti i problemi vengono dall’Europa”.

L’inquilino dell’Eliseo ha proseguito affermando che “in Europa si faceva la guerra” e “ora in Europa non c’è più la guerra ed è un miracolo fatto dall’Europa”.

Poi l’affondo contro chi vuole “creare divisioni, l’arretramento nazionalista” e dice “le menzogne di Stato, spiegando che le loro responsabilità non esistono in quanto dirigenti, ma rinviano le colpe agli altri, come se ci fosse uno strano responsabile che prende delle decisioni al posto loro”.

Il Vecchio Continente, secondo Macron, “è il dialogo costante” e “la capacità di portare avanti le nostre ambizioni, il rispetto degli uni e degli altri e la diversità”.

“Sono convinto” ha continuato “che il futuro dell’Europa è nella diversità ma anche nella capacità di creare ponti in comune. Insomma un’Europa progressista contro gli egoismi e gli arretramenti”.

In mattinata Salvini aveva attaccato Macron dicendo che è “l’ultimo che può dare lezioni agli italiani visto che, dall’anno scorso, ha respinto quasi 50mila persone, comprese donne e bambini, ai confini con l’Italia. Quindi lezioni di bontà e generosità da chi respinge a migliaia a migliaia, non ne prendiamo”.

 

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