Migrante massacrato con un’accetta dai suoi connazionali. Salvini: “siamo noi i duri?” VIDEO shock.

Un giovane nigeriano, richiedente asilo, è stato rincorso, circondato e picchiato a colpi di ascia alla testa da suoi connazionali, poi abbandonato moribondo in un lago di sangue, tra lo sconcerto dei passanti.

Soccorso dal 118, ora è ricoverato in gravi condizioni e secondo La Nuova Ferrara sarebbe anche in pericolo di vita. Il 26enne avrebbe riportato, scrive il quotidiano locale, “ferite di arma da taglio sulla scatola cranica”.

I testimoni raccontano di aver visto tre persone inseguire un immigrato che è poi stato sorpreso da altri due stranieri appostati alla fine della strada. Le fotografie mostrano il sangue rappreso sull’asfalto e la testa ferita del malcapitato (guarda qui le foto-Attenzione: immagini forti).

Un testimone dice: “Era inseguito in bici da altre persone, tutte di colore. Quando si è avvicinato i giovani acquattati tra le auto sono saltati fuori, è stato accerchiato – erano in 6 o 7 – e colpito a ripetizione. L’aggressione è stata violentissima. Ad un certo punto il ragazzo circondato ha smesso di muoversi ed è rimasto a terra, sembrava incosciente. Aveva gli occhi rovesciati, abbiamo pensato che stesse morendo”.

Matteo Salvini pubblica questo video sulla sua pagina Facebook, ascoltate: 

Il tutto potrebbe rientrare in una sorta di lotta tra bande di stranieri per il controllo del territorio. Oggi, infatti, un altro extracomunitario è stato accoltellato alla schiena. E altri episodi simili si sono verificati nei giorni scorsi.

Il Ministro Salvini dichiara: “Stazione di Ferrara, ieri pomeriggio regolamento di conti nella piazza dello spaccio. “Richiedente asilo” nigeriano Inseguito, circondato e massacrato a colpi di ascia alla testa da suoi connazionali, poi abbandonato moribondo in un lago di sangue, tra lo sconcerto dei passanti. Eppure, secondo la sinistra siamo troppo duri. Sbagliato, le leggi attuali non lo sono abbastanza, con il #DecretoSicurezza cercheremo di rimediare”.

Fonte: Il Giornale

 

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