Partono i ricorsi contro l’ordinanza anti-slot a Roma. Raggi: ‘Non ci fermeranno’

Partono i ricorsi contro l’ordinanza anti-slot a Roma.

Virginia Raggi ha fatto sapere che un’associazione che rappresenta gli operatori del gioco ha fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza del Campidoglio che disciplina le fasce orarie di funzionamento di slot e altre apparecchiature da gioco con vincita in denaro presenti in esercizi commerciali e sale dedicate.

L’ordinanza firmata dalla sindaca della capitale a fine giugno ha fissato l’orario di accensione tutti i giorni, festivi compresi, dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. Al di fuori di questi orari tutti gli apparecchi devono rimanere spenti e il sistema scollegato.

Nonostante il ricorso, ha spiegato Raggi su Facebook, per ora il Tribunale ha respinto la richiesta di sospensiva dell’ordinanza.

“È una prima vittoria ma attendiamo rispettosamente che i giudici si esprimano nel merito,” ha commentato.

“Quel che conta – ha proseguito l’esponente 5Stelle – è ribadire che non ci fermeranno i ricorsi o l’opposizione di chi afferma che a Roma non ci sia un fenomeno rilevante di dipendenza patologica dal gioco d’azzardo”.

“Noi continueremo a tutelare la salute e la qualità della vita dei cittadini e delle loro famiglie,” ha concluso.

Virginia Raggi aveva sottolineato l’importanza dell’ordinanza anti-slot ricordando che “la salute dei cittadini viene prima di tutto”.

“Per questo la nostra guerra al gioco d’azzardo non si ferma. Contenerne la diffusione, attraverso l’introduzione di limiti orari, è un atto doveroso,” aveva spiegato la sindaca di Roma, citando alcuni dati “da capogiro”:

A roma sono presenti 294 sale e più di 50mila slot machine, ovvero oltre il 12% di tutte quelle distribuite in Italia.

Lo scorso anno per di più è stato rilevato un incremento progressivo del numero di persone in carico ai servizi di cura per le dipendenze da gioco.

“Si tratta di una patologia che coinvolge tutte le categorie di cittadini: disoccupati, precari, studenti, casalinghe e pensionati. E in molti casi si tratta di persone che si trovano in una difficile condizione economica,” aveva osservato la Raggi.

 

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