Mengoni choc: “L’Italia non mi rappresenta…

Marco Mengoni  è  un cantante da record. Aria da bravo ragazzo, voce superlativa, carriera eccezionale  che gli ha permesso di raggiungere ogni vetta,  sta per partire  col suo nuovo tour, da Lignano Sabbiadoro, il 15 giugno  e ovviamente i fan non ci stanno nella pelle dal sentirlo live  sui palcoscenici.

Eppure, Marco  è anche un artista che rompe con gli schemi, con i pregiudizi, e lo dice apertamente, senza sotterfugi, senza inutili giri di parole,  anche se per alcuni  è un tantino scomodo.  In queste ore, in particolare,  in un’intervista, ha rilasciato delle confessioni davvero molto forti.

Che Mengoni sia uno che fa rumore, è cosa nota e che proprio per il suo essere così diretto, conquisti,  è evidente. Il pubblico lo adora e riesce a guadagnarsi il placet di intere generazioni, dai giovani al pubblico più adulto, grazie al potere della musica.

Si sa, fa sognare, con brani come Due vite, che gli ha dato il pass all’Eurovision Song Contest. Nessuno dimentica la vittoria   sul palco dell’Ariston, aggiudicandosi il leoncino d’oro, quindi la vittoria di Sanremo.

Mengoni ha dichiarato che l’Italia non lo rappresenta… parole durissime, molto forti ma perché le ha dette?

Marco Mengoni, nel nuovo numero di Vanity Fair, ha rilasciato un’intervista molto forte e toccante, dicendo:  “Vivo in un Paese che non mi rappresenta, che ha fatto diventare la pratica della maternità surrogata un reato universale. Ci rendiamo conto?”.

Parole dure, quelle rilasciate dal cantante che, da tempo, si batte su tematiche di scottante attualità, proprio come la maternità surrogata. Mengoni ha aggiunto:  «ci sono figli nati prima di questa assurdità che cresceranno e scopriranno che i loro genitori sono punibili penalmente. Per fortuna ho vicino persone con la mia stessa visione. E sono convinto che quelli che non ce l’hanno siano pochi, ma abbiano più potere».

Il cantante di Ronciglione  non smette, come artista, di  “prendere posizione, di piantare un seme di riflessione: da sempre il palco per me è un momento per condividere un messaggio, non pretendo di convincere nessuno ma mi piace che il pubblico esca dai miei concerti con spunti e domande”.

Un’intervista indubbiamente forte che lascia il segno, che offre spunti di riflessione, che serve a farci conoscere il pensiero di Marco su un tema, come la maternità surrogata,  davvero divisivo.   Ora, per lui , è quasi il tempo di iniziare il nuovo tour, che partità da Lignano Sabbiadoro.

Lo ha definito  progetto “audace”,  molto più dei tour precedenti, in cui si è assunto la responsabilità di ogni scelta, curando tutto direttamente. Dopo la scomparsa della mamma, Nadia Ferrari, un lutto immane che lo ha colpito a fine settembre scorso, è il tempo di un nuovo inizio. Una cosa è certa: il pubblico  gli è stato e gli sarà per sempre accanto.

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