“Subito nuove elezioni” Cacciari lancia l’allarme

La recente crisi politica in Germania, con il Bundestag che ha negato la fiducia al nuovo cancelliere Friedrich Merz, ha scatenato un’ondata di preoccupazioni in tutta Europa. Il filosofo ed ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, intervistato da Affaritaliani.it, non usa mezzi termini: la situazione è critica e richiede un’azione immediata, pena il crollo dell’intero sistema democratico occidentale.
Il campanello d’allarme tedesco: un segnale di crisi profonda
Cacciari definisce il mancato appoggio a Merz non come un semplice incidente parlamentare, ma come un sintomo di una crisi ben più profonda. La Germania, pilastro politico ed economico dell’Unione Europea, mostra segni di preoccupante instabilità. L’opposizione interna, con 18 “franchi tiratori” che hanno minato la fiducia nel leader della CDU, evidenzia la fragilità del tessuto politico tedesco.
La metafora storica: “Siamo alla fine della Res publica”
Per descrivere la gravità della situazione, Cacciari ricorre a una potente metafora storica, paragonando la situazione attuale alla caduta della Repubblica Romana. Come allora, secondo il filosofo, le istituzioni democratiche rischiano di essere travolte da forze autoritarie, populiste o incapaci di governare.
L’Unione Europea a rischio sfaldamento
L’analisi di Cacciari non si limita alla Germania. L’instabilità di Berlino è vista come un segnale premonitore di un crollo più ampio dell’Unione Europea. “Se collassa in questo modo il centro politico ed economico dell’UE, tutto andrà secondo le peggiori previsioni: verso lo sfascio dell’Unione”, afferma il filosofo. In un contesto internazionale segnato da conflitti e tensioni, l’Europa rischia di perdere la sua capacità di agire come blocco unitario, compromettendo il suo peso geopolitico.
La soluzione: elezioni immediate e un sussulto delle élite
Di fronte a questo scenario, Cacciari propone una soluzione immediata: nuove elezioni in Germania. L’obiettivo è quello di ridare voce al popolo tedesco, sperando di creare un governo solido e capace di affrontare le sfide future. Ma non basta il voto. Cacciari sottolinea l’urgenza di un “sussulto” delle élite politiche europee, che dovrebbero superare gli egoismi nazionali e collaborare per un rilancio comune.
L’ascesa dell’estrema destra: un pericolo concreto
Un’ulteriore minaccia all’orizzonte è rappresentata dalla crescita dell’estrema destra, incarnata in Germania da Alternative für Deutschland (AfD). Cacciari avverte: “Se si continua a galleggiare con governi deboli o minoritari, AfD potrebbe salire rapidamente al 25%, poi al 30%”. Un’ascesa che si inserisce in un trend europeo più ampio, con l’ascesa di partiti come Fratelli d’Italia, l’Ungheria di Orbán, la Romania e la Francia di Marine Le Pen.
L’Occidente in bilico: il rischio Trump e la mancanza di visione
Il destino dell’Occidente nel suo complesso è, per Cacciari, in bilico. La possibile rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca aggrava la situazione. L’ex presidente statunitense, con il suo atteggiamento ostile verso l’Unione Europea e la NATO, potrebbe segnare un progressivo disimpegno degli Stati Uniti dagli equilibri europei, portando allo “sfascio dell’intero Occidente”.
Il problema, secondo Cacciari, non è solo legato agli equilibri politici, ma anche alla mancanza di visione e progettualità da parte delle attuali classi dirigenti. “Serve un atto di coraggio”, ripete il filosofo, una scelta forte per difendere i valori democratici, garantire politiche sociali inclusive e porre fine alle guerre. È necessario un piano comune, una strategia condivisa, per contrastare la crescente sfiducia nelle istituzioni e salvare l’Occidente dal declino.