Liliana Resinovich, cambia tutto dopo la mossa degli avvocati di Visintin

A distanza di oltre tre anni dalla scomparsa di Liliana Resinovich, la veritร  su quanto accaduto alla 63enne triestina resta ancora avvolta da dubbi e contraddizioni. La donna, scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata morta il 5 gennaio successivo in unโ€™area boschiva vicino allโ€™ex ospedale psichiatrico di San Giovanni, continua a essere al centro di unโ€™inchiesta complessa, fatta di rilievi contestati, perizie discordanti e tensioni tra le parti coinvolte. Nelle ultime settimane lโ€™attenzione si รจ concentrata sulla nuova consulenza tecnica che ha riacceso lโ€™ipotesi di omicidio, scartando la pista del suicidio inizialmente ipotizzata.

In questo contesto, dove ogni dettaglio puรฒ rivelarsi determinante, sembrava che martedรฌ 20 maggio potesse rappresentare una svolta. In Procura a Trieste, infatti, era prevista lโ€™assegnazione formale degli incarichi per nuovi accertamenti tecnici irripetibili, a partire da quelli da affidare a figure di alto profilo come lโ€™antropologa forense Cristina Cattaneo, giร  coinvolta in altri casi di cronaca nera, e altri esperti tra cui Stefano Tambuzzi, Elena Pilli, Rosario Casamassima e Oscar Ghizzoni. Ma tutto รจ stato bloccato sul nascere.

Liliana Resinovich, i legali di Visintin chiedono incidente probatorio

Durante lโ€™incontro con la pm Ilaria Iozzi, titolare del fascicolo, i legali di Sebastiano Visintin โ€“ marito della vittima e da sempre figura controversa nellโ€™ambito della vicenda โ€“ hanno presentato riserva di incidente probatorio, interrompendo cosรฌ lโ€™intera procedura. La semplice richiesta, infatti, impedisce per legge il conferimento degli incarichi, rendendo necessario prima il vaglio della richiesta stessa. Di conseguenza, non รจ stato possibile formalizzare lโ€™avvio delle analisi, nรฉ stabilire con esattezza quali saranno i nuovi accertamenti da eseguire. Non รจ stato coinvolto, per il momento, neppure un radiologo forense, nonostante proprio una lesione alla vertebra T2 โ€“ ritenuta da alcuni come compatibile con unโ€™aggressione โ€“ sia oggi uno dei punti piรน controversi dellโ€™inchiesta.

A complicare ulteriormente il quadro, nei giorni scorsi รจ stato trasferito il tecnico autoptico che aveva rivelato di essere stato lui a causare la frattura vertebrale durante una manovra preparatoria per lโ€™autopsia. Una versione che entra in conflitto con quanto sostenuto nella nuova perizia, secondo cui quella lesione sarebbe compatibile con una violenza subita prima della morte. Proprio per chiarire questo punto, e ricostruire una dinamica finalmente chiara del decesso di Liliana, si attendevano oggi elementi decisivi che invece non sono arrivati.

Gli accertamenti, infatti, avrebbero dovuto costituire un supplemento alla consulenza giร  effettuata dal team della Cattaneo, a cui avrebbero dovuto partecipare anche i consulenti di parte nominati sia da Visintin sia dai familiari della donna. Ma la sospensione della procedura rischia ora di far slittare ulteriormente le tempistiche e rendere ancora piรน incerto lโ€™esito finale dellโ€™inchiesta. Restano per ora aperte tutte le ipotesi, compresa quella dellโ€™omicidio, che negli ultimi mesi ha ripreso vigore grazie a nuove analisi forensi e testimonianze emerse con forza. La vicenda, che da tempo divide lโ€™opinione pubblica e che ha provocato profondo dolore nella comunitร  triestina, si trova quindi ancora in una fase interlocutoria, in attesa di una decisione sul possibile incidente probatorio. Solo allora, forse, si potrร  finalmente far partire quel nuovo ciclo di indagini scientifiche da cui potrebbe dipendere la veritร  sulla fine di Liliana Resinovich.

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