Cina, nuovo virus delle scimmie: l’allarme degli scienziati, “mortalità all’80%”

Il paziente ha avuto una febbre altissima e ha perso conoscenza. Solitamente, i sintomi di questo virus compaiono dopo 3-7 giorni dal contagio e ricordano molto quelli del Covid-19: affaticamento, febbre e dolori muscolari.

I sintomi

Col passare del tempo, se non si trattano questi primi sintomi, insorgeranno difficoltà respiratorie, dolore all’addome e vomito. L’herpes B, in fase avanzata, provoca delle dolorose infiammazioni nel midollo osseo e nel cervello e, a quel punto, solo il 20% dei contagiati sopravvive. La ferita da cui il virus ha fatto il suo ingresso potrebbe riempirsi di vescicole.

Cos’è l’herpes B, letale per l’uomo


Il ‘virus simiae’, noto anche come herpes B, è un agente patogeno che fa parte della famiglia degli Herpesviridae . È stato identificato per la prima volta nel 1932 e si riscontra soprattutto nei macachi.

Per le scimmie si tratta di una malattia asintomatica, mentre una volta che viene trasmesso all’uomo può causare gravi danni all’organismo. L’herpes B si stabilisce nel corpo umano grazie al contatto di fluidi infetti delle scimmie oppure di graffi e morsi da parte di questi esemplari.

Il caso del 37enne contagiato non è l’unico che conosciamo. Nel 2021 un veterinario era morto di herpes B a Pechino, dopo aver presentato sintomi come nausea e vomito. Secondo i medici, l’infezione è estremamente rara (sono stati contati soltanto una cinquantina di casi dal 1932 a oggi) ma davvero fatale (21 di questi sono morti). Se le popolazioni che vivono in aree rurali o accanto a parchi che ospitano esemplari di scimmie non si terranno a distanza dagli animali per evitare morsi e graffi, il virus simiae potrebbe rapidamente diffondersi.

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