Emanuela Orlandi, il fratello shock: “Ecco dove sono i resti del corpo”

Nuove esplosive dichiarazioni sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma nel 1983. A rilasciarle è stato il fratello Pietro Orlandi durante un sit-in sotto al palazzo di Giustizia. Orlandi ha mostrato la lista delle persone che secondo lui andrebbero convocate sia dalle procure che stanno indagando sul caso, sia dalla Commissione di inchiesta. Inoltre, nel corso della stessa manifestazione, Pietro Orlandi ha lanciato anche una nuova ipotesi sul luogo in cui si troverebbero i resti di Emanuela, chiamando in causa il cardinale Santos Abril y Castello, ex arciprete di Santa Maria Maggiore, e l’ex ministro della Cultura Dario Franceschini.

Le nuove accuse di Pietro Orlandi

“Il Vaticano questa commissione bicamerale non la vuole perché non la può controllare, sappiate che Emanuela è un piccolo tassello di un sistema di ricatto, io sono a disposizione e spero di essere convocato quanto prima”, ha accusato Pietro Orlandi.

“Il Cardinale Abril era a conoscenza di questa situazione. – ha poi aggiunto il fratello di Emanuela – È uscito che erano stati fatti dei lavori al campo Santo teutonico. E dai messaggi whatsapp che noi possediamo tra due funzionari vaticani vicini a Papa Francesco nel 2014, emerge che avevano fatto delle indagini e avevano scoperto che sotto quelle tombe è stato trovato qualcosa”.

“Poi dicono, ‘no non sappiamo che cosa c’era dentro, c’era qualcosa in quella cassa e quella cassa mi è stata consegnata e io l’ho portata a Santa Maria Maggiore’. Se vuoi la conferma di questo, devi chiedere all’epoca non adesso al ministro dei Beni Culturali, Franceschini, perché sono andati insieme da lui. E che ci vuole a chiedere a Franceschini, scusi lei nel 2014 ha autorizzato dei lavori a Santa Maria Maggiore? E si fanno delle indagini, si va lì e si vede, che ci vuole? Magari Franceschini è al di fuori di tutto però è informato su questi fatti”, conclude Pietro Orlandi.

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