“Gli resta poco da vivere”. Sport sotto choc, il campione colpito da una malattia fulminante

Un messaggio affidato ai social, parole gonfie di dolore per annunciare il tramonto di un campione, arrivato alla sua ultima curva terrena. A scriverlo sono i fratelli: “Con tristezza annunciamo che è attualmente ricoverato in ospedale per cure palliative ed è nelle fasi finali della sua vita a seguito di una breve malattia. Forniremo tutti gli aggiornamenti disponibili a tempo debito”. Campione nello sport quanto personaggio sui generis fuori, con pagine di cronaca riempite.

Dall’abuso di alcool e droga, alla misteriosa sparizione durata quasi un anno in cui aveva fatto perdere completamente le sue tracce, al regolamento di conti in casa quando finì in ospedale dopo un colpo in testa con una mazza da baseball. Storie e immagini che oggi, nell’ora più triste, hanno ripreso a circolare e che la famiglia condanna.

Dramma Anthony Gobert, l’ex pilota di Superbike sta morendo

“In questo momento difficile, i suoi video distribuiti durante quello che è stato un periodo estremamente travagliato della sua vita sono profondamente preoccupanti. Allo stesso tempo, a nome suo, dobbiamo ringraziare i suoi numerosi sostenitori durante tutta la sua carriera agonistica”. Perché Anthony Gobert, 49enne pilota australiano, è stato prima di tutto un campione.

In pista dal 1994 al 2006, Gobert ha scritto pagine tra 500, Superbike e 8 Ore di Suzuka. Di gare in carriera in Superbike ne ha vinte appena 8, mentre nella classe regina del motomondiale non è mai andato oltre il 15° posto battuto da se stesso prima che dagli avversari. Il suo stile di guida aggressivo, il suo essere genio e sregolatezza lo ha trasformato in un’icona.

Un cammino iniziato nel 1994 quando, appena 19enne, corse da protagonista con una wild card a Phillip Island, realizzando la pole position. Chiudendo terzo gara-I e vincendo gara-II. Un acuto del pilota che sarebbe potuto essere se non ci fossero stati quei maledetti demoni a tormentarlo e che aumentano i rimpianti ora che la vita fugge.

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