“Attenti a quello che sta per dire”. Luciana Littizzetto, veleno a Che tempo che fa. Qualcuno trema

Che Tempo Che Fa è tornato in televisione dopo la cacciata dalla Rai di Fabio Fazio. Il programma, arrivato alla 21esima edizione, ha debuttato su NOVE domenica 15 ottobre 2023. Insieme a lui i volti noti del programma come Luciana Littizzetto, Filippa Lagerback e Nino Frassica. Luciana Littizzetto, attesissima con il suo intervento, ha detto una lettera indirizzata a Nove, il canale che da quest’anno ospita la trasmissione.

Luciana Littizzetto non si è trattenuta e nella missiva ha lanciato frecciatine a destra e manca, non dimenticandosi della Rai. “Sappi che parlerò di Meloni e dell’opposizione che la combatte ogni giorno, ma oltre che di Salvini parlerò anche della Schlein…e del suo fantastico modo di esprimersi che certamente avvicinerà al partito democratico i ceti più semplici e proletari. Parlerò di Crosetto e di Pichetto, di Sangiuliano e dei libri che non ha letto. Parlerò di Piantedosi che ama i migranti ma a piccole dosi, e anche di Giorgetti che toglie le tasse ai grandi e le lascia ai piccoletti”, ha detto la comica nel suo intervento.

Che tempo che fa, le frecciatine di Luciana Litizzetto

Che tempo che fa, le frecciatine di Luciana Litizzetto

“Parlerò del salario minimo, che sarebbe il minimo per vivere dignitosamente, e invece non serve a niente secondo il CNEL… o LA CNEL … e parlerò del CNEL perché la sua esistenza è uno dei grandi misteri di questo pianeta insieme all’Area 51, Loch Ness e la veggente di Trevignano…”, ha detto ancora Luciana Littizzetto, spiegando che negli interventi ci saranno anche parolacce, compresi i “vaffa” rimasti in canna dallo scorso anno. Una frase che, molto probabilmente, era rivolta alla Rai, azienda che ha deciso di cancellare la trasmissione e di conseguenza mettere alla porta Fabio Fazio e la sua squadra.

Che tempo che fa, le frecciatine di Luciana Litizzetto

“Parlerò di cose che fanno ridere, perché è il mio mestiere. Ma parlerò anche di cose che fanno male, perché è il mio mestiere anche quello. Parlerò di femminicidi, perché dall’inizio dell’anno sono già state uccise 90 donne di cui 75 in famiglia e possiamo cambiare rete ma non smettere di denunciare questo orrore. Parlerò anche di morti sul lavoro, che sono 657 nei primi otto mesi dell’anno… più di uno al giorno, perché chissenefrega della sicurezza se bisogna fare soldi e farli in fretta. E parlerò di guerra. Di tutte le guerre”, ha proseguito ancora la comica.

“Ma ti giuro, caro Nove, che sarò sempre la parentesi minchiona della settimana. L’angolo della balenga. L’attimo di respiro dopo sette giorni in apnea. La finestra socchiusa in una camera piena di mangiatori di fagioli. E tu, Nove, accoglimi, fatti capanna. Fatti guscio, cofanetto, scrigno e portagioie. Sii la mia ostrica, e io sarò la tua pirla”, ha concluso Luciana Littizzetto.

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