VARIANTE ERIS, IL SINTOMO CHE APPARE UNA SETTIMANA PRIMA DI ESSERE POSITIVI 

I virus, organismi microscopici capaci però di fare moltissimi danni alle persone. I virus sono dei patogeni responsabili di diverse malattie nel mondo, e alcuni di loro riescono a creare delle vere e proprie pandemie, ovvero epidemie su scala globale.

Lo abbiamo visto in questi ultimi che cosa è capace di fare un virus. L’arrivo di Sars-CoV-2, il patogeno che ha provocato e provoca ancora a tutt’oggi la patologia nota come Covid-19, è riuscito a stravolgere la vita degli esseri umani dopo tantissimi anni. Per constrastare il patogeno sono stati creati dei vaccini ad hoc.

I vaccini stanno servendo a tenere sotto controllo il virus, anche se le tantissime varianti che il Covid continua a mostrare non fanno certamente dormire sonni tranquilli alle persone. Il pericolo che il Sars-CoV-2 possa mutare in forme anche più aggressive di quelle attuali resta infatti sempre dietro l’angolo.

Abbiamo trascorso certamente anni non facili con l’arrivo di questo patogeno, basti pensare che le autorità nazionali e internazionali hanno optato per la scelta più drastica, ovvero quella di chiudere per diversi mesi tutte le attività relative allo svago e al relax, come bar, ristoranti e persino discoteche.

E se da un lato vi è stato un ingente danno economico, dall’altro la chisura forzata delle attività ha consentito al virus di circolare di meno e quindi di retrocedere in maniera piuttosto veloce.

Ma da quanto si apprende in queste ore pare che il Sars-CoV-2 stia nuovamente rialzando la testa e c’è davvero molta preoccupazione nel mondo. Nella prossima pagina tutti i dettagli della situazione.

Secondo quanto si apprende dalla stampa internazionale e nazionale, il Covid-19 sta di nuovo preoccupando le autorità. Si sta diffondendo infatti la Variante Eris, una sottovariante della Omicron, la quale anche questa pare sfugga alla protezione data dai vaccini o da precedenti infezioni.

L’aumento dei contagi, registrato anche in Italia, sembra essere dovuta alla diffusione di questa nuova mutazione della variante. Diversi studi stanno analizzando le caratteristiche di questo ceppo del virus.

Al momento, dobbiamo precisare, la variante è soltanto tenuta sotto stretto controllo, questo a causa dell’aumento dei contagi e non sono previste restrizioni o obblighi vaccinali di sorta. Si sta solo monitorando l’andamento di questa variante.

Coronavirus test – Medical worker taking a swab for corona virus sample from potentially infected woman with the isolation gown or protective suits and surgical face masks

Si sta osservando un modello di insorgenza di sintomi del Covid a cui non farebbe seguito un tampone positivo per diversi giorni, fino a una settimana. Questo fenomeno è stato già definito dagli esperti pre-Covid, ovvero una situazione in cui ci sono sì i sintomi, ma a cui non si riscontra immediatamente una positività al patogeno.

I sintomi iniziali sarebbero quelli tipici di un normale raffreddore, come tosse, mal di gola o naso che cola. “Ci vuole un po’ di tempo prima che il virus venga diffuso in quantità sufficienti per essere rilevabile. Se presenti sintomi e inizialmente il test è negativo, dovresti eseguire nuovamente il test dopo 48 ore” – così ha spiegato il dottor Thomas Moore, esperto di malattie infettive presso l’Università del Kansas.

Nelle prossime settimane forse si potrà conoscere di più circa questa variante del Covid che sta prendendo il sopravvento in questo periodo. Gli esperti raccomandano di non abbassare la guardia.