“Oggi vivo così e mi sta bene”. Prima Non è la Rai poi il cinema: oggi una nuova vita lontana anni luce dallo spettacolo

Una lunga intervista a “I Lunatici”, il programma di Radio 2 condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per raccontare la sua storia. Dagli inizi a ‘Non è la Rai’, il programma di Gianni Boncompagni che lanciò tra le altre anche Ambra Angiolini e Miriana Trevisan, fino al nuovo lavoro lontano anni luce dal mondo dello spettacolo. Una carriera iniziata giovanissima “a sei anni – precisa – , facendo il concorso baby star, facendo film con Fellini, Gassman, Castellitto, questo da bambina”.

“Poi nel 1991 ho fatto domenica IN e lì è partito il ciclo televisivo. A settembre di quell’anno ho iniziato Non è la Rai. Ci siamo resi conto che se ne sarebbe parlato anche dopo tanti anni solo quando il programma è finito. Lì per lì non ti rendi conto di quello che succede, c’erano centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze che ci aspettavano fuori dagli studi, che aspettavano ore per farsi una foto, che ci si incollavano alle macchine. Queste sensazioni le apprezzi solo dopo, sono bellissime. Ho iniziato a rendermi conto di essere diventata popolare quando la mattina usciva di casa e mi trovavo dei ragazzi che facevano viaggi con i mezzi per venire a vedermi davanti casa”. Continua dopo la foto

Poi prosegue: “Io e mio padre spesso gli davamo un passaggio e li riaccompagnavamo a casa. E’ una sensazione inspiegabile. Io ero minorenne, con me c’era sempre mio padre, la mia famiglia mi ha dato un grandissimo supporto, andavo a scuola, studiavo, facevo delle lezioni private, la famiglia mi supportava anche in questo”. 37 anni in tutto è durata la sua carriera nel mondo dello spettacolo, poi la chiusura dei teatri l’ha costretta a guardare oltre. Continua dopo la foto

Oggi Eleonora Cecere fa la vigilantes: “Oggi faccio la vigilantes con una società a cui tengo tantissimo. Una società che mi ha accolto a braccia aperte. Con questa pandemia il lavoro dello spettacolo si è fermato, bloccato. Ho una famiglia, due bambine, un marito, ho deciso di dare una mano a mio marito, di aiutarlo, non potevo stare ferma. Sono fiera di raccontare la mia storia, bisogna rimboccarsi le maniche, darsi da fare”. Continua dopo la foto

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E ancora: “E’ giusto darsi da fare. Sono cresciuta in un mondo diverso, ho studiato tantissimo, lavoro da 37 anni nel mondo dello spettacolo con tantissimi sacrifici fatti, ma questo è un momento difficile per tutti, così ho deciso di darmi da fare, rimboccarmi le maniche e aiutare la mia famiglia. Ho mandato tantissimi curricula, questa società mi ha risposto, mi ha accolto, e faccio un lavoro che mi piace moltissimo. Sono a contatto con le persone, cerco sempre di strappargli un sorriso, soprattutto alle persone anziane. Questa per me è una grandissima soddisfazione. Non ho abbandonato la mia ambizione, il teatro, il cinema e ciò che ci gira attorno, se un giorno riusciremo a tornare in teatro, tornerò a lavorarci con grande felicità, ma oggi va così”.

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