“L’hanno uccisa?”. Kataleya, le due più agghiaccianti ipotesi sulla scomparsa

Stanno venendo fuori diverse ipotesi su cosa possa essere accaduto alla povera Kata, la bambina scomparsa da Firenze ormai due mesi fa, infatti era il 10 giugno scorso quando si sono perse le tracce dall’ex hotel Astor. Adesso Il Gazzettino si è soffermato su ciò che starebbero ipotizzando gli investigatori e la possibilità più brutta non è purtroppo da escludere. Anzi, con il passare del tempo, sta diventando probabile e quindi si sta accelerando per cercare di chiarire il caso e scoprire la verità.

La famiglia di Kata è ovviamente sempre più preoccupata e in ansia per le sorti di Kata. La loro amata bambina, scomparsa nel nulla da Firenze, ha solamente 5 anni ed è sparita quando la madre non era presente. Ad occuparsi di lei in quella giornata da incubo era suo zio, che ora è stato tratto in arresto per essere colui che gestiva il racket degli affitti insieme ad altri peruviani. E vediamo cosa potrebbe essere successo alla bimba.

Kata Bambina Scomparsa Firenze

Kata, fuori ipotesi choc sulla bambina scomparsa da Firenze 2 mesi fa

Gli inquirenti stanno provando ad unire tutti i pezzi del puzzle per comprendere che fine abbia fatto Kata. La bambina scomparsa improvvisamente da Firenze sarebbe stata sicuramente sequestrata da qualcuno. I pubblici ministeri ritengono plausibile che chi abbia compiuto questo gesto l’abbia fatto per vendetta. E, stando ad una prima ipotesi, la piccola originaria del Perù potrebbe essere stata ammazzata e il suo cadavere buttato nel fiume Arno.

Kata Bambina Scomparsa Firenze

Inoltre, sempre secondo quanto scritto da Il Gazzettino, c’è una seconda possibilità altrettanto inquietante. Kataleya potrebbe essere stata rapita e poi trasportata all’estero per venderla ad alcuni trafficanti di esseri umani. Gli investigatori stanno indagando sulla lotta in corso tra gli occupanti dello stabile, che sono peruviani, rumeni e dell’Ecuador. Le tensioni, le liti e le violenze tra i condomini potrebbero aver inciso nella decisione di sequestrare la bambina.

Da segnalare anche una testimonianza di una commerciante, che lavora proprio nelle vicinanze dell’ex hotel Astor. La donna ha visto nel giorno della sparizione di Kata alcuni furgoni, che prendevano delle provviste, pronti a raggiungere la Romania. E anche su questo chi sta indagando deve fare piena luce.

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