Un forte mal di testa, poi la diagnosi peggiore: Barbara muore sei mesi dopo a 56 anni

Barbara Mattiello non ce l’ha fatta. La donna di 56 anni che fino a sei mesi fa sembrava essere in perfetta salute, se n’è andata salutata dall’affetto dei suoi cari e degli amici. Una vita dedicata alla famiglia e al lavoro a Padova. Ieri, domenica 26 giugno, si è celebrato il funerale nella chiesa dello Spirito Santo: presenti il marito Massimo Colzera, i figli Tommaso di 18 anni e Riccardo di 24, la mamma Emanuela e il fratello Roberto.

L’unico passatempo della donna era la palestra. E proprio in palestra Barbara era andata prima di accusare un forte mal di testa. Questo il drammatico racconto del marito: “Mia moglie fino al 24 dicembre scorso era un fiore. É andata a lavorare e in palestra. Il giorno di Santo Stefano ha accusato un mal di testa anomalo che ci ha convinti ad andare al pronto soccorso. Il responso è stato drammatico. Barbara aveva un tumore”.

barbara mattiello mal testa tumore morta 6 mesi

Gli ultimi sei mesi di vita di Barbara

“La malattia è partita dai polmoni – ha spiegato il marito di Barbara Mattiello – ma in breve tempo ha interessato tutti gli organi. É risultata tra le altre cose allergica alla chemioterapia e questo ha reso gli ultimi sei mesi un calvario. Soltanto io posso sapere cosa abbia sofferto. Lei si disperava perchè non poteva andare al lavoro e in casa non poteva più essere d’aiuto”.

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Una famiglia di sani valori, una donna di grande dignità e ora il vuoto lasciato dalla sua morte: “Barbara era una donna d’altri tempi – dice ancora Massimo, titolare col fratello del ristorante Vecchia Padova – Lontana dal mondo social, ha dato l’anima per non far mancare nulla ai nostri figli. Siamo sposati da 30 anni, quello che sto provando in questo momento è un vuoto senza eguali. Non meritava di soffrire così tanto. Nostro figli più grande Riccardo studia Medicina e mi ha già detto che vorrà specializzarsi proprio in oncologia”.

Barbara Mattiello viene descritta come una donna solare e generosa, sempre disposta ad aiutare il prossimo. Lavorava in un ufficio di pubbliche relazioni, stava a contatto con tanta gente. Poi una volta staccato dal lavoro si dedicava alla famiglia. La sua vita è stata piena di sacrifici: quando il papà si è ammalato ed è morto ha dovuto lasciare l’università e iniziare a lavorare per mantenere la famiglia. Ha sempre lottato ed aveva una grande dignità che non l’ha abbandonata anche negli ultimi difficili mesi. Purtroppo un destino crudele l’ha strappata troppo presto alla vita e all’amore dei suoi cari.

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