PUPO LASCIA TUTTI SENZA PAROLE: “IO COME ALESSANDRO..”

Sappiamo tutti, purtroppo, come si è conclusa la scomparsa della 29enne Giulia Tramontano, di cui si sono perse le tracce dall’abitazione di Senago, nell’hinterland milanese, in cui viveva con il compagno, Alessandro Impagnatiello,  tra sabato e domenica scorsi.

Giulia, come ormai noto, era un’agente immobiliare e, tra due mesi, avrebbe dato alla luce Thiago (questo il nome del piccolo che portava in grembo). La povera ragazza è stata barbaramente fatta fuori da chi avrebbe dovuto amarla, a coltellate, dopo una lite  tra le mura domestiche, e il suo compagno, reo-confesso, Alessandro Impagnatiello, avrebbe tentato di darle fuoco,prima di buttarne il corpo senza vita in un’intercapedine.

Mentre lui si trova a San Vittore, dopo la convalida dell’arresto e la custodia cautelare nel penitenziario, queste sono ore concitate per gli inquirenti, cui spetta il delicato compito di far luce sull’accaduto, ricostruendo con dovizia di particolari gli ultimi istanti di vita di Giulia, prima che  il padre del suo bimbo le togliesse la vita.

Pupo lascia tutti senza parole: "Io come Alessandro.."

Un fortissimo clamore mediatico, quello legato al femminicidio di Giulia, a cui, a più riprese, diversi volti noti del mondo dello spettacolo e del panorama musicale italiano hanno voluto rilasciare delle dichiarazioni spontanee, esprimendo il loro punto di vista sulla vicenda.

A parlare è stato anche il cantante Pupo e le sue parole hanno spiazzato tutti coloro che hanno abuto modo di leggerle. Ma cosa avrà  detto di così tanto “forte”?

Enzo Ghinazzi,  questo il nome all’anagrafe del cantante  Pupo, ha scritto una lettera, inviata  a Dagospia, diretto da Roberto D’Agostino,  in cui ha parlato  del femminicidio della 29enne campana  Giulia Tramontano, accoltellata e poi occultata da Alessandro Impagnatiello, barman 30enne, suo compagno, che ha dichiarato agli inquirenti di aver agito “senza un reale motivo”, per lo “stress” che stava vivendo a causa “non solo della gestione delle due ragazze” con cui aveva una relazione parallela, “ma anche per il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza, per esempio sul luogo di lavoro”.

Alessandro, con due fendenti alla gola, ha tolto la vita alla povera Giulia e al piccolo che portava in grembo, tra le mura domestiche, nel loro appartamento di Senago, nell’hinterland milanese.  Pupo, nella sua lettera inviata a Dagospia,  ha parlato di stress,  causato “dalla gestione di due rapporti sentimentali che durano da trentacinque anni”.  E’ cosa nota che il cantante viva con la moglie, Anna, e  con la compagna, Patricia, nella stessa casa, in una grande famiglia allargata. Riguardo alla sua scelta sentimentale, che in diversi hanno aspramente criticato, lui stesso ha affermato, in una recente intervista: “È un percorso che non ho scelto io. Perché è difficile. C’è sofferenza. È troppo facile liquidarlo così. Io oggi ho 67 anni, mia moglie Anna ne ha quasi 70, Patricia ne ha 62. Sto da 50 con la moglie, da 33 con l’amante”.

 “E lei pensa che sia stata una cosa semplice? O che io possa consigliare alle mie tre figlie o a chiunque altro un rapporto pluri-amoroso come il mio? Ma non ci penso nemmeno”,  ha aggiunto in quell’intervista. Ma veniamo ad oggi, ossia alla lettera che Pupo ha inviato a Dagospia e che parla proprio di Giulia Tramontano.

Pupo lascia tutti senza parole: "Io come Alessandro.."

Anche io, come Alessandro Impagnatiello, sono un po’ stressato dalla gestione di due rapporti sentimentali che durano da trentacinque anni, ma voglio tranquillizzare tutti e soprattutto le mie due donne, mia moglie Anna e la mia compagna Patricia, non ho intenzione di uccidere nessuno.Questa vicenda non  coinvolge  solo due povere famiglie, ma è il dramma di una generazione di ragazzi che non sanno più sopportare niente. È il risultato del vuoto e dell’ ipocrisia della società in cui viviamo. Un contesto folle ed assurdo in cui il vero e il falso si sono mischiati al punto da non poterli più distinguere. C’è chi sbraita e urla che bisogna urgentemente trovare una soluzione, affinché fatti del genere non accadano più. Ma in che mondo vivono questi?”.

La lettera prosegue: “È come dire che non ci devono essere più le guerre e che le persone devono smettere di togliersi la vita  fra di loro! Che cavolo vuole dire? Non è così che si educano e si formano le nuove generazioni! Lo sappiamo benissimo che la vita è una sfida, una lotta cruenta, una guerra quotidiana e che nessuno ti regala mai niente ed è questo che dovremmo comunicare ai ragazzi. A questi ‘poveracci’ sempre più smarriti e disperati che, di fronte al primo problema, al primo ostacolo, si arrendono e perdono la testa”. La lettera di Pupo ha fatto andare su tutte le furie più di qualcuno e voi, cosa ne pensate?

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