1° APRILE 2023, SCATTA IL NUOVO OBBLIGO PER GLI ITALIANI 

Il 2022 sarà ricordato, tra le altre cose, come un anno nero dal punto di vista dei rincari delle bollette. Il costo della luce e del gas, senza contare l’inflazione sempre più galoppante, ha raggiunto delle cifre esorbitanti, tanto che sempre più italiani sono ormai ridotti alla canna del gas.

La situazione dell’Est Europa non aiuta affatto, anzi sta producendo una serie di meccanismi gravosi che si ripercuotono sulla nostra economia. Gli scorsi mesi tutte le piazze italiane sono state testimoni di numerose proteste da parte delle categorie più gravate dalla crisi, quali soprattutto quella degli imprenditori e delle attività commerciali, che hanno denunciato costi quasi triplicati delle bollette.

In questo scenario quasi nefasto dal punto di vista socio- economico, il rischio che migliaia di imprese abbassino per sempre le saracinesche si sta facendo sempre più concreto. Intanto il nuovo governo targato Giorgia Meloni non è rimasto con le mani in mano ed è intervenuto con un decreto a vietare le modifiche unilaterali del contratto da parte del fornitore, il quale non può così aumentare i prezzi.

Ma ci sono grosse novità per milioni di italiani in queste ultime ore, in quanto stanno per fare i conti con un’importante novità già entrata in vigore in via definitiva. La scadenza è fissata proprio per oggi, 1 aprile 2023.

E’ stata presa, infatti, una decisione per certi versi storica per quanto riguarda il regime delle bollette. Si tratta di un grande cambiamento che coinvolge soprattutto alcune categorie di cittadini: scopriamo cosa sta succedendo e cosa cambierà.

Il 2023 si è aperto con un’importantissima novità sul fronte delle bollette dell’energia elettrica. A partire dal 1° gennaio sino ad oggi 1° aprile, si è ultimato il passaggio dal mercato tutelato dell’energia elettrica a quello liberato.

Si tratta di un obbligo al quale devono sottostare tutti i condomini: cioè l’obbligo coinvolge i contratti riguardano le parti comuni degli edifici, quindi la fornitura di elettricità per scale, ascensori, garage o cantine e non le singole utenze degli appartamenti.

Come riporta Arera sul proprio sito, ad essere coinvolte dal provvedimento sono anche le ‘microimprese‘. Come spiega l’autorità di regolazione della rete, l’obbligo è scattato dal 1° aprile, mentre nel periodo di transizione da gennaio sino ad ora c’è stato un compromesso transitorio: “Nel periodo tra il 1° gennaio 2023 e il 1° aprile 2023 coloro che ancora non hanno scelto un venditore del mercato libero, sono serviti transitoriamente ancora dal proprio esercente la maggior tutela, alle stesse condizioni attive, garantendo così la continuità della fornitura”.

Quanto, invece, ai clienti domestici, almeno per ora non cambia nulla e l’obbligo di passare al mercato libero per le utenze di luce e gas è stato prorogato sino a gennaio 2024. E’ probabile che le forze politiche riescano ad ottenere ulteriori rinvii.

A differenza del mercato tutelato, in quello libero il prezzo pagato è contrattato con l’azienda fornitrice e può essere fisso oppure variabile, a seconda che sia o meno legato all’andamento di un indice, solitamente il Pun, Prezzo unitario nazionale sulla Borsa elettrica. Se per quanto quanto riguarda il gas non si riscontrano grandi differenze tra mercato tutelato e libero, per l’energia elettrica, secondo quanto riporta Facile.it, il risparmio può raggiungere anche il 21%.

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