MUORE A 90 ANNI, MA I FIGLI NON VANNO AL SUO FUNERALE 

E’ vero che la morte non fa distinzioni tra ricchi e poveri? Una domanda che ci siamo posti una miriade di volte, senza trovare una risposta plausibile, specie se ci troviamo di fronte a casi come quello che sto per raccontarvi.

Sono in tanti gli anziani soli, abbandonati a se stessi, nel poco tempo che resta loro da vivere. C’è chi adduce una serie di motivazioni, atte a giustificare l’isolamento del proprio parente, chi tira in ballo questioni caratteriali.

Senza voler creare polemiche ma basandoci unicamente sui fatti, quel che è certo è che troppa gente passa il suo ultimo periodo terreno senza l’affetto di cui avrebbe bisogno, senza attenzioni, cure, ascolto.

Un fenomeno dilagante; un fenomeno che può avere atroci conseguenze; conseguenze di cui è la cronaca ad occuparsene, mostrandoci cosa può accadere dopo la morte.

Si, perché c’è anche un dopo morte. La storia di cui vi parlerò riguarda un 90enne. Vediamo cosa gli è accaduto.

La storia di Mario Bressan ha fatto il giro del web. Aveva 90 anni e, da diverso tempo, aveva scelto di allontanarsi dalla famiglia, dagli amici, vivendo isolato nella sua casa Ater, in via Palù, a Grantorto, un comune in provincia di Padova. L’uomo è deceduto il 13 dicembre 2022 e nessuno, da allora, ha mai richiesto il suo corpo per dargli una degna sepoltura. La salma del povero Mario si trova ancora all’obitorio di Cittadella, in attesa dei funerali.

Ma qual è la sua storia? Mario, stando a quanto si apprende da alcune testate nazionali, aveva lavorato in banca fino alla pensione ed era stato sposato con una donna, da cui ha avuto 3 figli, oltre ad avere dei parenti lontani in vita. A seguito della separazione, il comune si è subito mobilitato per evitare che potesse cadere in uno stato di isolamento. Sono intervenuti i servizi sociali ma quel rapporto con la famiglia non è mai stato ripristinato, anzi, è stato tutto un peggiorare, a cui si sono aggiunte le difficoltà economiche.

Dopo essersene andato in pensione, Mario si è visto costretto a mettere la sua automobile all’asta, per poter fronteggiare le spese di tutti i giorni. La macabra scoperta del suo corpo senza vita è stata fatta dalla badante che il comune gli ha assegnato. Ancora oggi, a distanza di più di due mesi dal decesso, nessun figlio o familiare è intenzionato a pagare le spese per il funerale.

Dinnanzi al silenzio dei familiari del defunto, è stato il comune a farsi avanti, volendogli garantire una degna sepoltura, mentre si cerca di scavare a fondo nel vissuto del povero Mario, descritto da diversi suoi concittadini come una persona insopportabile, arrogante, non rispettosa delle regole, che non pagava le spese condominiali. Un uomo solo, che si era allontanato dai suoi pochi amici e dalla famiglia. 

A prescindere dal suo carattere, quello descritto da chi diceva di conoscerlo, il comune ha preso a cuore la situazione del 90enne, offrendosi di pagare le spese, nel caso in cui i familiari non intendano occuparsi delle spese funebri. L’obiettivo è quello di dare una degna sepoltura al povero Mario. Una storia davvero forte, triste, carica di grossi punti interrogativi. E torniamo a bomba sulla domanda iniziale: è vero che la morte è democratica? Diteci cosa ne pensate. 

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