UCCIDE LE DUE FIGLIE DI 9 E 11 ANNI E POI SI TOGLIE LA VITA, LA MOTIVAZIONE CHOC

Ci sono tragedie imprevedibili ma sempre più frequenti, che nascondono una profonda sofferenza interiore. Non necessariamente esiste un colpevole, questo è poco ma sicuro.

Si può essere vittime e basta. Vittime in quanto incomprese, in cui un mondo in cui il disagio interiore non viene recepito, in cui si vive in una condizione di profonda solitudine, senza essere ascoltati, né tantomeno sentiti.

Sono storie di cronaca nera che non si vorrebbero mai raccontare, dinnanzi alle quali ci si trova in difficoltà. Si fa fatica anche se questo lavoro lo si fa da tempo perché riguardano il più bello e più complesso dei rapporti: quello di una madre nei confronti dei suoi figli.

Ultimamente abbiamo spesso parlato di madri assassine, che si sono macchiate dei peggiori reati, uccidendo coloro a cui hanno dato la vita. Quello che sto per raccontarvi è un caso di omicidio-suicidio che sta dividendo profondamente l’opinione pubblica.

In breve tempo, sulla rete, dove tutto corre a velocità della luce, è altrettanto facile che storie come questa inneschino commenti a raffica, carichi di veleno, sebbene, ripeto, non ci sia per forza da puntare a tutti costi il dito contro ma, forse, di riflettere.

Il caso di cui vi parlerò sta sconvolgendo la Spagna e tutti gli utenti che si sono imbattuti, anche per pura casualità, in questo triste accadimento, avvenuto a Quintanar del Rey, comunità autonoma di Castiglia-La Mancia. C’è una donna di nome Paola, agente della Guardia Civil, che ha ucciso le sue due figlie, per poi togliersi la vita e il motivo è agghiacciante.

Paola e l’ex marito Santiago non andavano più d’accordo da ormai diverso tempo, sino a prendere la decisione più drastica e, indubbiamente, più sofferta: quella di lasciarsi, divorziando. Con la sentenza che ha posto fine definitivamente al loro matrimonio, è stato stabilito l’affidamento delle due figlie minorenni della coppia, Iris e Lara, rispettivamente di 9 e 11 anni, proprio a Paola.

La donna, con le sue figlie, pur contro la volontà dell’ex marito, che soffriva fortemente la lontananza, si è trasferita a Algeciras, in Andalusia. A dividere Paola dall’ex c’erano ben 600 chilometri di distanza. Una decisione, quella di trasferirsi così lontano, presa dall’agente della Guardia Civil, chiedendo alle figlie di non comunicare, per nessun motivo, al papà, dove sarebbero andate a vivere.

Ma le bambine, che non conoscono la malizia, molto ingenuamente, nel parlarne con il padre, gli hanno detto tutta la verità. Così l’uomo, preoccupato, si è attivato per cercare un legale che potesse rivedere la decisione, in modo da ottenere l’affidamento condiviso. Purtroppo il tempo gli ha remato conto, in quanto il 15 dicembre i cadaveri della ex moglie e delle due figliolette sono stati rinvenuti dagli agenti. A far scattare l’allarme, una collega della stessa donna che non l’ha vista recarsi sul posto di lavoro.

Nel recarsi a casa sua e nel bussare alla sua abitazione, non ricevendo risposta, è entrata, facendo la macabra scoperta dei tre corpi senza vita. Paola ha ucciso le sue figlie, sparandole, e poi, con la stessa arma, la pistola d’ordinanza, ancora in pugno al momento del ritrovamento, si è suicidata. Il motivo di questo duplice omicidio, culminato nel suicidio di Paola, risiederebbe nella rabbia della donna che non avrebbe potuto trascorrere la vigilia di Natale e il Capodanno con le sue bambine, in quanto queste ultime sarebbero state con l’ex marito e i nonni paterni. Una motivazione agghiacciante che dovrà essere vagliata dagli inquirenti, al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica e il movente dell’accaduto.

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