POLIZIOTTI TROVANO IN STAZIONE BORSA CON 300MILA EURO

Ci sono situazioni davvero particolari, che a qualcuno farebbero venire gli occhi stile Paperon de Paperoni, straluccicanti, con il simbolo del dollaro incorporato.

Vi pongo una semplice domanda, con la speranza di ricevere risposte sincere. Cosa fareste se vi capita di imbattervi, per strada, in un borsellino, contenente un’ingente somma di denaro?

In quanti, specie in tempi di crisi, restituirebbero la somma e in quanti la terrebbero con sè? Per fortuna c’è chi, ancora, conosce il termine rispetto, così come il significato di altruismo, generosità, bontà d’animo.

Requisiti che dovrebbero far parte di coloro che appartengono alle forze dell’ordine. Gli uomini in divisa sventano rapine, sedano animi piuttosto animati, ritrovano oggetti smarriti.

In quest’ultimo proposito, sono tanti gli episodi di ritrovamenti davvero pazzeschi, proprio come quello avvenuto nel 2014 in Italia, all’epoca dei fatti divenuto immediatamente virale. Vediamo cosa è successo.

Due agenti della polizia ferroviaria, a gennaio 2014,  hanno ritrovato sulla panchina di una stazione, un borsello, dimenticato, sicuramente, da un passeggero frettoloso, travolto dalla frenesia della vita quotidiana, tipica dei pendolari, di chi viaggia moltissimo per lavoro. Nell’aprirlo, per accertarsi che non ci fosse, al suo interno, nulla di compromettente, la scoperta: 300 mila euro.

A dimenticare il marsupio era stato un 56enne di Ciampino, sottoufficiale dell’aeronautica. Inutile dirvi la reazione dei due agenti, che facevano fatica a credere di aver trovato tutto quel malloppo di soldi all’interno di un accessorio in apparenza semplicissimo.

Attraverso un documento ritrovato vicino alle banconote, i due sono riusciti a risalire all’identità del proprietario, che si era accorto di essersi dimenticato il borsello solo dopo essere salito sul treno che lo stava portando a Roma. Il 56enne ha allertato telefonicamente la moglie, che si è recata immediatamente in stazione, con la speranza di ritrovare il bottino . Gli uomini della Polfer hanno comunque atteso l’arrivo del marito della stessa, per riconsegnargli il marsupio smarrito.

Ovviamente, trattandosi di 300 mila euro in contanti, hanno chiesto chiarimenti sull’enorme cifra contenuta all’interno del marsupio, sottoponendolo ad interrogatorio. L’ufficiale si è giustificato dicendo che aveva raccolto tutti quei soldi da tutti i suoi conti, in modo da potergli mettere al sicuro in una banca di Roma.

Le cose sono andate un tantino diversamente ad una donna di Bergamo, dopo aver dimenticato in un bar una borsa, contenente 300 mila euro in contanti. La 39enne di Dalmine, interrogata in questura, non ha voluto dare spiegazioni sul malloppo che, nel suo caso, era palesemente falso . Le banconote avevano tutte la scritta “fac-simile” sui lati. Ormai non c’è da stupirsi praticamente di nulla. In un semplice marsupio si può trovare davvero di tutto, con una reazione sconvolgente chi si, per pura casualità o per lavoro, come nel caso degli agenti della Polfer, si imbatte in questi ritrovamenti.

C’è chi, per lavoro, è portato a ritrovare i legittimi proprietari e a riconsegnarli ma un comune mortale, specie in tempi di crisi, in cui il caro vita ha praticamente messo tutti in ginocchio, cosa avrebbe fatto al loro posto? Si sarebbe tenuto il ritrovamento o lo avrebbe portato al commissariato per poter ritrovare il suo proprietario?

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