Lutto nel mondo del cinema: “È morto in aeroporto”

Si è spento per sempre un uomo che ha fatto, inconsapevolmente la storia del cinema. È infatti morto Mehran Karimi Nasseri, l’uomo iraniano che ispirò il film The Terminal, diretto da Steven Spielberg. Nel lungometraggio, Nasseri fu interpretato magistralmente da Tom Hanks, ma non tutti sanno che quella storia era (quasi del tutto) vera. Infatti si ispirava all’uomo che visse realmente nell’aeroporto “Charles De Gaulle” di Parigi tra il 1988 e il 2006. La brutta notizia è stata diramata dai funzionari dell’aeroporto all’agenzia di stampa AFP.

Alla fine Mehran Karimi Nasseri è morto al terminal 2F del “Charles De Gaulle”. Proprio così, l’uomo aveva ripreso a frequentare quel posto che l’ha tenuto al caldo e al sicuro per tanti anni, dopo aver speso buona parte dei soldi guadagnati dai diritti del film di Spielberg. Tra l’altro, nel momento della sua morte, sula cadavere gli sono stati trovati migliaia di euro in contanti. Come ha raccontato lui stesso in più di qualche occasione, Nasseri era nato nel 1942.

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Morto Mehran Karimi Nasseri, la vera storia di The Terminal

Morto Mehran Karimi Nasseri, la vera storia di The Terminal

Non era in buoni rapporti con la sua famiglia per via del suo attivismo contro lo Scià Mohammad Reza Pahlavi, l’autoritario leader alleato dell’Occidente a capo del paese prima della Rivoluzione islamica del 1979. Alla dine l’uomo fu costretto a lasciare l’Iran quando aveva 35 anni.

Morto Mehran Karimi Nasseri, la vera storia di The Terminal

Ma dopo qualche anno, dopo aver girato l’Europa, entrò illegalmente in Francia e perse i suoi documenti. Solo a quel punto la sua vera storia inizia, ovvero quando nell’agosto 1988 fu fermato dalla polizia di frontiera al Terminal 1 del “Charles de Gaulle”. Nasseri come dicevamo era sprovvisto dei documenti necessari che lo riconoscevano come rifugiato politico.

Morto Mehran Karimi Nasseri, la vera storia di The Terminal

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Restò quindi a vivere all’interno dell’aeroporto fino al 1998. A quel punto, gli fu accordata la possibilità di lasciarlo ma proprio come raccontato nel film, l’uomo ebbe timore e decise di rimanerci fino al 2006. Ne uscì solo per seri problemi di salute. In quegli anni, la DreamWorks gli aveva offerto 250mila dollari per i diritti di utilizzo della sua storia. Lui accettò e il resto è storia.

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