Terremoto di magnitudo 7.1, gli esperti: “Rischio tsunami”. L’epicentro in mare

La terra trema. Scatta l’allerta tsunami dopo un terremoto di magnitudo 7,1 al largo di Tonga. A diffondere la notizia l’istituto di studi geologici Usgs. La scossa, stando alle prime informazioni, sarebbe avvenuta alla profondità di 10 km, a circa 200 km a sud-est di Neiafu, città nel nord-est dell’arcipelago del Pacifico.

Terremoto di magnitudo 7,1 sull’arcipelago di Tonga, ha affermato lo United States Geological Survey. Scatta l’allarme rischio tsunami, secondo gli esperti. L’epicentro del fenomeno è stato in mare. Secondo l’Ingv invece la magnitudo della scossa, registrata alle 11.48 ora italiana, a 20 chilometri di profondità, è stata di 7.4.

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Terremoto di magnitudo 7,1 sull'arcipelago di Tonga: "Rischio tsunami"

Terremoto di magnitudo 7,1 sull’arcipelago di Tonga: “Rischio tsunami”

A gennaio un vulcano sottomarino aveva eruttato a Tonga, Correva iIl 15 gennaio 2022 quando in seguito a un’eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, l’arcipelago di Tonga aveva già subito un’allarmante devastazione, provocando tre morti e ricoprendo l’isola principale con uno spesso strato di cenere vulcanica oltre che sparare milioni di tonnellate di vapore acqueo nell’atmosfera. In seguito all’eruzione, si sarebbe innescato uno tsunami fino ai Caraibi.

Terremoto di magnitudo 7,1 sull'arcipelago di Tonga: "Rischio tsunami"

Come si apprende dalla parole di Alessandro Martelli, ingegnere antisismico intervenuto in seguito al fenomeno verificatosi nel mese di gennaio, “i maremoti o tsunami sono eventi causati da movimenti rilevanti e molto rapidi del fondale marino o di strutture sottomarine, che mettono in moto grandi quantità d’acqua”.

Terremoto di magnitudo 7,1 sull'arcipelago di Tonga: "Rischio tsunami"

“Essendo questa incomprimibile, hanno così origine onde che, in mare aperto, data l’assenza di significativi fenomeni dissipativi, possono procedere a grande velocità e, se non trovano estese terre emerse lungo il loro cammino, fino a grandi distanze. Quando dette onde raggiungono le coste, nuovamente a causa dell’incomprimibilità dell’acqua, la loro altezza cresce, anche notevolmente: è questo che, se il maremoto è violento, dà luogo al vittime e a danni”.

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