Pensioni, chi percepisce assegni superiori a questa cifra rischia la beffa: ecco tutti i dettagli

Il Governo ha provveduto all’aumento delle pensioni ma c’è chi sarà beffato dalla manovra dell’esecutivo: tutti i dettagli

PENSIONATI SEMPRE NELL’OCCHIO DEL CICLONE, ECCO LA BEFFA PER CHI RICEVE UN SUSSIDIO PENSIONISTICO DI QUESTO TIPO: TUTTI I DETTAGLI

pensionati figurano tra le categorie più delicate d’Italia (e non solo): i soggetti che escono dal mercato del lavoro, infatti, possono godere soltanto del sussidio erogato dall’INPS per vivere e non hanno altre entrate garantite. Per questo motivo, data l’inflazione spaventosa, il Governo ha deciso di aumentare le pensioni minime portandole da 523 a 565 euro mensili, un provvedimento da +42 euro al mese e +545 euro l’anno che consentirà a migliaia di cittadini, a partire da gennaio, di affrontare meglio il carovita. C’è però una categoria di pensionati che rischia di avere una stangata nel 2023. Ecco di chi si tratta, come riportato da InvestireOggi.it, e perché.

I PENSIONATI SOGGETTI A TASSAZIONE

In Italia i pensionati non pagano l’IRPEF fino a 8.500 euro l’anno, una cifra che corrisponde esattamente a 653,85 euro al mese per tredici mensilità. La tassa, invece, viene addebitata a chi percepisce una pensione mensile da 636 euro in su ed ecco il problema; con l’aumento generale del sussidio pensionistico si potrà senz’altro godere del +8% sulla pensione ma dalla cifra totale si dovrà scalare il 38% di Irpef. In conclusione, per chi percepisce una pensione superiore a 635,85 euro mensili vedrà un aumento generale netto del sussidio di appena il 4,9% e non dell’8%. E questo discorso vale fino ai 15.000 euro all’anno, cifra oltre la quale scatta l’aliquota IRPEF del 25%. Sopra 28.000 euro si sale già al 35%.

COSA FARE?

Il primo obiettivo del Governo era certamente aumentare le pensioni perché, stando a parole di esponenti politici, è impensabile vivere con 500 euro al mese sostenendo i costi sempre più alti della vita. Tuttavia le misure già prese sembrerebbero essere insufficienti per arginare ostacoli fiscali già presenti da tempo… Una possibile soluzione? Si potrebbe pensare di aumentare le detrazioni fino a una soglia di reddito di quasi 9.200 euro all’anno, includendo nell’aumento dell’8% anche chi riceve 600/650 euro al mese di sussidio.

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