MUORE A 96 ANNI E LASCIA 25 MILIONI DI € ALLA BADANTE E AGLI OSPEDALI

Ci sono storie che invitano a riflettere sui valori che realmente contano nella vita e su come la si sprechi in cose di cui si potrebbe benissimo fare a meno. In una società sempre più improntata al materialismo, al conto corrente bancario, al lusso, sono, ancora una volta, gli anziani a darci una lezione.

I nonnetti e le nonnette che consideriamo fragili e che, spesso, i ragazzi si divertono a sfottere, a deridere per l’essere vissuti in un’epoca lontana dalla tecnologia, sono coloro che ci invitano ad una mea culpa.

Un doveroso esame di coscienza, quello che dovremmo mettere in atto, per liberarci dall’idea errata dei veri valori dell’esistenza. Dinnanzi alla morte, siamo tutti uguali.

Nel giorno del trapasso, non ci porteremo dietro il Dio denaro, quello che è il frutto delle atrocità in corso, quello che ci rende avidi, egoisti, assatanati di gloria.

Non possiamo portarci dietro il conto corrente ma quello che rimarrà impresso nelle menti di chi ci ha conosciuti, è il comportamento adottato nella vita terrena. Il caso che sto per raccontarvi, ne sono certa, vi lascerà senza parole.

A dicembre 2020, una donna di nome , Edmonda Marisa Cavanna si è spenta a 96 anni a Genova.  Quando è stato aperto il suo testamento, a febbraio 2021, è arrivata la sorpresa che ha lasciato tutti i familiari della defunta  sbalorditi.  La Cavanna, contrariamente ad ogni aspettativa, ha deciso di lasciare in  beneficienza 25 milioni di euro.

La grande somma che, nella sua lunga esistenza, l’anziana è riuscita a mettere da parte e che in buona parte è frutto di sostanze di famiglia, è stata devoluta a 16 enti, tra i quali l’Ospedale Gaslini o il Galliera del capoluogo ligure, ai quali è andata una prestigiosa villa dal valore di 3 milioni di euro.

La donna, nel testamento, ha voluto espressamente ringraziare tutti i medici che l’hanno assistita nel corso degli anni, con i quali ha instaurato un grande rapporto d’amicizia, le sue amiche, i suoi ex allievi… una lunga schiera di studenti che l’ex professoressa di Lettere in pensione ha avuto nel corso della sua attività professionale. La Cavanna ha incluso nel testamento, come beneficiari della sua eredità la nipote (figlia del fratello), alcuni amici, il suo curatore testamentario  e la sua badante, ossia colei che l’ha assistita e curata  per i suoi ultimi mesi di vita, alla quale ha lasciato 3,7 milioni di euro.

Una donna riservata, che non amava mettersi in mostra ma fare i fatti; una donna molto religiosa, che non si era mai sposata. Edmonda Marisa Cavanna, nell’ultimo periodo, data l’età, si era ritirata a vita privata, ma non ha voluto lasciare nulla al caso, mettendo nero su bianco i destinatari del suo grande patrimonio pari a 25 milioni di euro complessivi, ripartiti tra ospedali, istituzioni, associazioni, onlus, parenti, badante e amici.

Tra i beneficiari, giusto per citarne alcuni, Amnesty International, Amici senza frontiere, Save the Children, Lega del Filo d’oro, Fondazione Opera S. Francesco dei Poveri, Associazioni Missioni Don Bosco. La defunta ha chiesto al Gaslini e al Galliera di utilizzare il lascito per la ricerca e l’acquisto di apparecchiature per malati, nel primo caso, e di privilegiare la divisione di Cardiologia per continuare la tradizione della mia famiglia, nel secondo. Ilaria Cavo, giornalista e assessore alle Politiche Sociali e Terzo Settore della Regione Liguria ha voluto sottolineare quanto la storia di questa donna sia davvero speciale, vissuta all’insegna della cultura e della generosità.

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