DONNA UCCIDE IL FIGLIO CON UNA PADELLATA E LO FA A PEZZI

Ci sono storie in cui la realtà supera, di gran lunga, l’immaginazione. Non ci troviamo di fronte alla mente di un regista dell’horror, ma di realtà, seppur agghiacciante.

Abbiamo spesso parlato di madri assassine, ultimamente. Madri, se così si possono definire, che hanno stroncato la vita di figli innocenti, colpevoli solo di non essere stati amati, accuditi, riempiti di attenzioni.

Sono tanti i figlicidi nel mondo. Basta sfogliare le pagine dei principali quotidiani o andare a ritroso nel tempo, per rendersi conto di quanto il fenomeno sia diffuso.

Ci sono casi, però, che ancora oggi, a distanza di diversi anni, continuano a far parlare e discutere. Ci si chiede se, quella che è stata emessa in un’aula di tribunale, sia per davvero una sentenza giusta o non lo sia affatto.

Il caso cui vi parlerò è accaduto nel 2020 in Russia ed è davvero sconvolgente. Riguarda una madre che ha ucciso e martoriato il cadavere del figlio. Vediamo, in dettaglio, cosa è accaduto.

La protagonista di quella che è, a tutti gli effetti, una storia dell’orrore, è una madre 63enne, oltre che nonna. La donna, dopo aver colpito a padellate in testa il figlio, uccidendolo, ha smembrato il  suo corpo, facendolo a pezzi con una motosega. La storia della madre-assassina Lyudmila R è stata ripresa dall’autorevole Daily Mail. Dietro questo efferato omicidio, tra i più atroci della cronaca nera estera degli ultimi anni, però, c’è una realtà ben diversa da quella che si possa credere. La donna è arrivata a compiere il figlicidio per un motivo ben preciso.

Per anni, è stata costretta a subire l’atteggiamento tirannico del figlio che, avendo problemi con l’alcol, le infliggeva le più atroci violenze fisiche e psicologiche. La 63enne viveva in un clima di terrore, di profonda sofferenza, subendo di tutto, dai maltrattamenti fisici, agli insulti verbali. Ma a far strabordare il vaso è stato un episodio in particolare, quello in cui il figlio ha provato ad abusare sessualmente di lei. In quell’occasione, rientrato ubriaco a casa, l’ha confusa per la ex moglie e ha tentato di avere con lei un approccio fisico.

In svariate occasioni Lyudmila R si era rivolta ai poliziotti, con la speranza di essere tutelata dagli atteggiamenti da despota del figlio ma non era mai riuscita ad ottenere alcun provvedimento. Gli agenti si limitavano a parlare con il 42enne, senza mai porre fine all’inferno che la donna viveva tra le mura domestiche dopo che lui, separatosi dalla moglie, era tornato a stare nella casa materna.

vicini di casa della 63enne, sentendo da diversi giorni un odore di putrido provenire dall’appartamento, hanno allertato la polizia che è giunta sul posto per capire da dove provenisse. Lì. gli agenti, hanno fatto la macabra scoperta del corpo dell’uomo, fatto a pezzi, collocato in dei sacchetti neri della spazzatura, come se fossero dei rifiuti. Chiedendo spiegazioni alla madre, quest’ultima ha provato a sviarli dalla verità, dicendo che l’odore nauseabondo era legato ai resti della carne d’osso che avevano mangiato dopo una battuta di caccia.

Dopo un lungo interrogatorio, durato 3 ore, e sempre più incalzante, Lyudmila R ha confessato la verità: ha ucciso il figlio con una padella in testa, ha pugnalato svariate volte il suo corpo e, per concludere la mattanza, lo ha evirato e segato in 70 pezzi. La donna non ha scontato neppure un giorno di reclusione, ma i giudici le hanno semplicemente imposto il divieto di lasciare la Russia per 23 mesi. E voi, cosa ne pensate?

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