SALVATORE PAROLISI A PIEDE LIBERO, LA RABBIA DEL FRATELLO DI MELANIA 

Ricordiamo tutti il bellissimo volto di Melania Rea e la storia del suo agghiacciante omicidio, uno dei più efferati della cronaca italiana. Un sentimento grande e nobile, il suo, nei confronti del marito, Salvatore Parolisi, che l’ha ripagata tradendola ed uccidendola.

Era il 18 aprile 2011, un lunedì dopo la domenica delle Palme, quindi in piene festività pasquali. Nel pomeriggio, ai carabinieri di Ascoli Piceno giunse la telefonata del Parolisi, all’epoca dei fatti istruttore del 235esimo reggimento Piceno in cui denunciava la scomparsa della moglie Melania, di cui si erano perse le tracce mentre era sul pianoro, in compagnia della figlioletta Vittoria.

“Se la sono pigliata”, disse Parolisi e quella frase colpì moltissimo coloro che ascoltarono le sue parole. Due giorni dopo, il 20 aprile 2011, una telefonata anonima pose fine al giallo della scomparsa di Melania.

La giovane mamma venne ritrovata seminuda, trafitta da 35 coltellate, con una siringa infilzata nella pelle, presso il bosco delle Casermette, a Ripe di Civitelle del Tronto. Per l’omicidio di Melania, come sappiamo, è stato condannato, in via definitiva, dalla Cassazione, proprio il marito, Salvatore Parolisi.

Parolisi, il marito che si mostrava così tanto disperato davanti alle telecamere, è stato condannato a 20 anni di reclusione, anche si era partiti dall’ergastolo. L’uomo che ha ucciso, con le proprie mani, la moglie e madre di sua figlia, potrebbe riassaporare la libertà.

Lo stesso uomo che il26 ottobre 2012, nonostante si sia sempre professato innocente, è stato ritenuto l’unico colpevole dell’omicidio della bellissima 29enne Carmela Rea, da tutti chiamata Melania, potrebbe riassaporare la libertà. Attualmente recluso nel carcere milanese di Bollate, pare che abbia iniziato a studiare legge e che stia tenendo, tra le mura del penitenziario, una condotta a dir poco esemplare.

Sulla base di tutto questo, potrebbe esserci una svolta davvero inimmaginabile. Parolisi, che a tutti gli effetti è l’autore materiale di uno dei delitti più efferati della cronaca italiana, pare abbia espresso la volontà di poter usufruire di permessi che possono arrivare, nel complesso, a 45 giorni l’anno. Ovviamente questi rumors hanno  mandato su tutte le furie i familiari di Melania.

Dopo aver dovuto affrontare un lutto così grande, ora sentono che l’assassino potrebbe ricevere anche dei permessi premio, mentre Melania, lo ricordiamo, è sotto terra dal 2011 e lo scorrere del tempo, in questi casi, accentua l’esasperazione. Il fratello della vittima, già tempo addietro, aveva dichiarato: “Credo che questo sia un pensiero non solo mio, ma di tutti gli italiani che si immedesimano con la famiglia Rea, perché un lutto del genere può capitare a tutti”. 

Il fratello aveva aggiunto: “I giudici che nel caso valuteranno se concedere o meno i permessi dovrebbero riflettere su che cosa ha fatto Parolisi, che tra l’altro non si è mai pentito: ha ucciso la moglie e lasciato senza madre una bimba di appena due anni”. Un invito, rivolto ai giudici, a riflettere sulla crudeltà spietata con cui Parolisi ha inveito sul corpo della povere Melania.

Nel frattempo, il detenuto spera di trovare impiego presso la casa di reclusione di Bollate, in provincia di Milano, come centralinista del call center. Se per lui la vita va avanti, per i familiari di Melania associare il volto dell’assassino alla parola “libertà” è l’ennesima offesa alla memoria della 29enne uccisa barbaramente da colui che aveva amato e posto al di sopra di tutto.

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