TAMARA È MORTA, COLPA DI QUELL’ABITUDINE: “LO FACEVA TUTTE LE SERE”. IL MONITO DELLA MAMMA

Quanti di noi, molto spesso terrorizzati alla sola idea di andare dal medico, abusiamo di farmaci da banco? Tipo.. antinfiammatori, analgesici per curare un banale mal di testa?

Il problema è piuttosto diffuso e preoccupante, dal momento che le cure fai da te conducono a conseguenze, a lungo termine, devastanti per l’organismo e, nelle peggiori ipotesi, al decesso.

Inconsapevolmente, pensando di lenire un problema, otteniamo l’effetto contrario, quello di aggravare una situazione che, con l’ausilio di un medico competente, potrebbe risolversi in tempi brevi e senza danni.

Invece di acquistare una caterva di farmaci, sfatando la paura dello studio medico, è sufficiente un semplice colloquio col proprio curante per sentirsi alleggerite di un peso che credevamo insormontabile.

Purtroppo non tutti riescono ad instaurare un rapporto confidenziale col medico di base, illustrando i sintomi che vanno ad inficiare la loro quotidianità. E i risultati, delle volte, sono atroci.

La storia che sto per raccontarvi riguarda una bellissima infermiera 20enne  Tamara McCorkindale, originaria di Chorley, Lancashire. Il ritrovamento del suo corpo privo di vita nel suo appartamento ha sconvolto tutta l’Inghilterra, dato che la notizia della sua prematura scomparsa si è diffusa rapidamente sui principali siti d’informazione e sui social. Tamara, da quando aveva 11 anni soffriva di atroci dolori allo stomaco, a volte invalidanti. La sofferenza era talmente forte da svegliarsi nel cuore della notte, arrivando a vomitare per il dolore.

I genitori, preoccupati per questo suo problema, l’hanno portata da diversi medici. Un pellegrinare di specialisti protrattosi per anni, senza che nessuno abbia mai trovato la diagnosi. La 20enne, sempre più affranta, ha cercato così di contrastare il dolore con gli analgesici che prendeva in quantità esorbitanti con la speranza di trovare una cura al suo mal di stomaco.

Tamara, nonostante la sua sofferenza, era una ragazza dinamica, determinata, che è riuscita a realizzare il suo sogno di diventare infermiera. Era una ragazza piena di amiche con cui spesso usciva, aveva un fidanzato che l’amava incondizionatamente. Insomma, cercava di portare avanti i suoi progetti lavorativi e sentimentali, senza lasciarsi schiacciare dal suo malessere. Intanto il dolore era onnipresente, al punto da terminare le sue giornate con una forte debolezza, quasi come se le avessero prosciugato le forze. La sera prima di morire, aveva chiamato i suoi genitori, che erano fuori in vacanza, dicendo di sentirsi stanca e di voler riposare.

Questo, però, era solo l’inizio dell’incubo. La mattina seguente la madre ha chiamato la figlia, senza ricevere alcuna risposta sia sul fisso che sul cellulare. Così, assieme al marito, hanno chiamato immediatamente la polizia, spiegando agli agenti di non riuscire ad avere notizie della loro Tamara e che la ragazza non stava bene.

Purtroppo, nonostante il tempestivo intervento dei poliziotti, per la 20enne non c’era più nulla da fare. Quando sono entrati nel suo appartamento, ne hanno solo potuto constatare il decesso. Questo tragico episodio è accaduto a maggio ma proprio in questi giorni, dall’effettuazione dell’esame autoptico, e all’esito degli esami tossicologici, è emersa tutta la verità: Tamara è morta per un’overdose di farmaci. Uno stillicidio durato anni, il suo, che l’ha condotta alla morte. Nel suo corpo sono state trovate grandi quantità di antidolorifici.

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