Caso Liliana Resinovich, la svolta delle indagini: trovate tracce di Dna

Liliana Resinovich è morta lo scorso 14 dicembre in circostanze misteriose. Le indagini proseguono. Ancora non è certo se si tratti di suicidio o di omicidio. Una novità sul caso potrebbe portare ad una vera svolta: il ritrovamento di Dna maschile sul cordino che stringeva le buste intorno al capo della vittima.

Caso Liliana Resinovich: il ritrovamento del Dna maschile

La trasmissione La Vita in diretta su Rai 1 ha parlato del rinvenimento di un Dna maschile sul cordino che stringeva le buste intorno al capo di Liliana Resinovich. L’assassino potrebbe aver lasciato una traccia. Questa persona si è interfacciata con Liliana poco prima che perdesse la vita. Dunque, il prossimo passo degli inquirenti sarà sicuramente quello di controllare che le tracce di Dna combacino o meno con i due uomini che gravitavano nella vita di Liliana. Inizieranno con Sebastiano e Claudio.

I misteri da risolvere nel caso di Liliana

I carabinieri hanno ritrovato il corpo di Liliana in un boschetto che si trova in una zona molto frequentata e vicinissima ad un polo universitario. Liliana è sempre stata in quel boschetto? Gli inquirenti stanno lavorando sull’ipotesi che la vittima non sia stata uccisa in quel boschetto. L’assassino potrebbe aver portato il corpo della vittima durante la notte, dopo averla uccisa. Liliana è sparita la mattina del 14 dicembre, se fosse rimasta nel boschetto fino a notte qualcuno l’avrebbe vista.

Intanto restano poco chiare alcune dichiarazioni del compagno della vittima, Claudio. L’uomo ha tenuto ambigui comportamenti solamente in due circostanze: l’indicazione del luogo, poi riscontrato, dove poteva trovarsi il cadavere di Liliana e il colore nero dei sacchetti. Inoltre resta un altro dubbio da risolvere. Liliana avrebbe mai potuto togliersi la vita? Ad oggi tutte le persone vicine a Liliana lo escludono.

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