Ryan, il suo papà racconta cosa faceva quando il bambino è caduto: le prime parole della famiglia

Il piccolo Rayan non ce l’ha fatta. Il bimbo di cinque anni caduto in un pozzo in Marocco, è morto dopo essere stato portato in superficie dai soccorritori che erano entrati nel tunnel scavato per raggiungerlo. Il bambino è deceduto a causa delle ferite riportate nella caduta. Era rimasto bloccato a circa 32 metri di profondità per oltre cento ore. In un primo momento era stato comunicato che il piccolo era stato estratto vivo.

Come è morto il piccolo Ryan

Il bambino è stato portato via avvolto in una coperta gialla. I genitori erano stati scortati su un’ambulanza prima che Rayan emergesse. Un elicottero era già presente sul posto per trasportarlo subito in ospedale, ma non c’è stato nulla da fare. E’ morto a causa delle gravi ferite alla testa riportate con la caduta.

Il piccolo Ryan come il povero Alfredino Rampi

A distanza di 41 anni un dramma che si ripete e collega la tragedia del piccolo Ryan in Marocco con quella del povero Alfredino Rampi, in Italia. “Abbiamo rivisto le stesse scene di 40 anni fa”. C’è amarezza nella voce di Daniele Biondo, psicoanalista specializzato in bambini e adolescenti, e fino a poco tempo fa presidente del Centro Alfredo Rampi Onlus. all’AGI.

“Avere gli occhi di tanti addosso mentre si lavora e si lotta contro il tempo e condizioni avverse, non aiuta”, ribadisce Biondo. Anche lo strazio dei genitori del bambino di 5 anni è lo stesso di quello che nel 1981 fu registrato dalle telecamere italiane a Vermicino, “un doppio strazio per la signora Franca Rampi”, assicura. Volevamo vedere un fatto di vita, e abbiamo visto un fatto di morte”.

CHI SONO I GENITORI DEL PICCOLO RYAN: LE LORO PRIME PAROLE

Persone umili che non provengono da una famiglia benestante. Quando è accaduto l’incidente, il padre Khaled stava aggiustando il pozzo. All’inizio, nessuno si era reso conto che Ryan fosse caduto proprio in quel maledetto pozzo. Lo cercavano tutti perlustrando la zona e soo dopo hanno realizzato l’amara realtà. Il padre aveva raccontato che era riuscito a sentire il figlio con una radio. Il piccolo respirava a fatica, ma era vivo ed era certo che sarebbe riuscito a salvarlo.

La sua mamma, Wassima, aveva pregato tanto e sperato fino all’ultimo di poter riabbracciare il suo amato bambino. “Ti prego Dio, allevia il mio dolore e il suo in quel dannato buco”. Dopo la notizia della sua morte, i primi a parlare sono stati la zia e il cugino del padre. “Cosa posso dire, non posso esprimere i miei sentimenti. Era felice alla notizia che fosse vivo, non posso esprimere come mi sento ora”. La zia ha dichiarato: “Il mio cuore soffre troppo per mio nipote. Il mio cuore soffre per lui. Che Dio sia con lui, proprio come Dio è stato con noi”.

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