Beccati dalla polizia a farlo sul sedile posteriore: cosa scoprono gli agenti

Due conviventi, italiano lui e cinese lei, trovati dalla polizia in atteggiamenti inequivocabili all’interno di un’automobile, mentre lo facevano sul sedile posteriore dell’auto. La donna è stata arrestata per evasione: stava infatti scontando agli arresti domiciliari una pena per sfruttamento della prostituzione.

Erano fermi in piazzola di sosta sulla Autostrada A 14 bis, intenti a consumare un rapporto sessuale sui sedili posteriori, ma ciò che ha ha sconvolto gli agenti intervenuti sul posto è quello, o meglio chi, hanno sul sedile anteriore.

Sul sedile c’era, infatti, il figlioletto di appena un anno, ignaro di quel che stesse succedendo. Mercoledì pomeriggio la Polizia Stradale della Sezione di Ravenna, durante il servizio di vigilanza autostradale, nota l’autovettura ferma e  i poliziotti si avvicinano  per un controllo. Alla vista degli agenti i due, un uomo italiano e  una donna 38enne di nazionalità cinese,  si rivestono velocemente per cercare di celare quanto accaduto. 

Non si avvedevano che gli agenti di Polizia avevano già assistito a tutta la scena, decidendo di  approfondire i controlli  per l’identificazione dei due soggetti e del il bimbo seduto sul sedile lato passeggero. E` subito emerso che non ci si trovava  di fronte ad una coppia clandestina ma si trattava di due conviventi ed il figlioletto nato dalla loro unione. 

La donna è risultata agli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria della Polstrada  in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione a Lugo per espiazione di una condanna per sfruttamento della prostituzione. Pertanto gli agenti della Polizia Stradale, d`intesa con il Sostituto procuratore dottor Daniele Barberini,  hanno proceduto all`arresto della donna  per il reato di evasione e denunciato entrambi per atti osceni in luogo pubblico davanti a minore.  

Ieri mattina si è svolto il processo con rito direttissimo durante il quale è stato convalidato l`arresto e concessi i termini a difesa rinviando l`udienza. Nel frattempo la donna continuerà la detenzione presso il proprio domicilio unitamente al convivente ed al figlio.

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